Genitori chiedono al Tar di bocciare il figlio alle elementari: accontentati
Succede a Trento, la coppia ha motivato la richiesta per tutelare la serenità del minore
Decisamente in controtendenza: due genitori fanno ricorso al Tar… per far bocciare il figlio. La famiglia ha motivato la richiesta per tutelare la serenità del minore. Certo è che, rispetto ai ricorsi a pioggia di persone che chiedono la promozione a tutti i costi della propria prole, questa storia fa riflettere.
Genitori chiedono al Tar di annullare la promozione del figlio
Paolo Pendenza, presidente dell’associazione nazionale presidi di Trento, non ha nascosto lo stupore:
“È la prima volta che sento una cosa del genere, di solito accade il contrario. La promozione o la bocciatura dipendendo dai criteri che la scuola pone. Se l’alunno rientra nei criteri perché dovrebbe essere bocciato? Non possono essere i genitori che decidono perché se vale per la bocciatura dovrebbe valere anche per la promozione”.
Due genitori hanno chiesto al Tar di Trento di annullare la promozione del figlio, che frequenta una scuola elementare della città. Negli scorsi giorni il Tribunale amministrativo regionale ha deciso di accettare, in via cautelare, la richiesta della famiglia per far sì che lo studente potesse iscriversi, fin da subito, all’anno scolastico.
“I genitori hanno valutato che ripetere l’anno fosse nell’interesse del figlio, in relazione a una pregressa situazione di disagio vissuta da lui nell’anno precedente — ha spiegato Patrizia Corona, l’avvocata che segue la famiglia — I genitori hanno ritenuto fosse nel suo interesse recuperare la serenità ripetendo l’anno scolastico”.
Situazione che era stata fatta presente prima della valutazione finale di giugno agli insegnanti e alla dirigente scolastica. Ma il consiglio di classe ha comunque deciso di promuoverlo. La dirigente scolastica ha anche negato la riconvocazione del consiglio, richiesta dai genitori, per il riesame della situazione dello studente.
Il Tar accetta la richiesta
Il Tar ha deciso che le decisioni della scuola sono risultate “inficiate da un vizio di eccesso di potere per difetto di istruttoria e di motivazione e per travisamento dei fatti”, in quanto non sono state considerate le ragioni esposte dalla famiglia. In particolare, i genitori avevano presentato una relazione da parte di una psicoterapeuta a favore della loro richiesta di bocciare il figlio. Il Tar ha quindi deciso che lo studente potesse “intraprendere un nuovo percorso scolastico, ritenuto più idoneo alla situazione personale”. Ora bisognerà aspettare il 28 settembre per vedere se il provvedimento sarà confermato.
Bocciata con 6 insufficienze, promossa dopo il ricorso
Nel marasma di ricorsi al Tar di genitori che pretendono che i figli vengano promossi a tutti i costi, aveva fatto discutere il caso accaduto poche settimane fa - particolarmente emblematico - a Tivoli.
Sei insufficienze, nessuna bocciatura. Così si è espresso il Tar sul destino scolastico di una studentessa dell’Istituto Comprensivo Statale Tivoli V, di Tivoli Terme, provincia di Roma. La ragazza ha concluso l'anno scolastico con carenze in sei materie, di cui una grave: geografia, francese, matematica, scienze, inglese e musica.
Secondo i giudici la mancata ammissione non deve essere un provvedimento afflittivo, ma educativo. Il Tar ha così motivato. Secondo il Tribunale amministrativo i professori non avrebbero considerato il percorso della ragazza dall’inizio alla fine: “L’alunna, dal primo mese di scuola fino al termine delle lezioni, ha visto incrementare le proprie conoscenze e migliorare propri voti”, scrivono i giudici nella sentenza. E la scuola ha anche le sue colpe per non aver messo a disposizione “sistemi di ausilio e di supporto per il recupero”.
Inevitabile la soddisfazione dei genitori e dei legali. Perplessi invece i professori, che ritengono che tale annullamento sia decisamente diseducativo.