Dati allarmanti

Formazione e divario di genere: Meritocrazia Italia chiede al ministro Valditara approcci pedagogici alternativi

"È essenziale che i percorsi formativi, a tutti i livelli, siano riprogrammati nel verso della migliore aderenza alle esigenze imposte dal rinnovato contesto sociale, culturale ed economico"

Formazione e divario di genere: Meritocrazia Italia chiede al ministro Valditara approcci pedagogici alternativi
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Lo scorso 11 giugno la rivista scientifica “Nature” ha pubblicato una ricerca relativa al divario di genere in matematica. Nello specifico, uno studio condotto tra il 2018 e il 2021 ha monitorato 2,6 milioni di bambini attraverso una batteria di test denominata EvalAide. È emerso che all’inizio dell’anno scolastico, intorno ai sei anni di età, non esistono differenze significative tra maschi e femmine. Il dato cambia drasticamente dopo appena quattro mesi di scolarizzazione e tende ad amplificarsi con il passare del tempo. Entro il secondo anno, la proporzione diventa drammatica: due maschi per ogni femmina nel top 5% delle performance matematiche.

Questo dato persiste tanto nelle scuole pubbliche quanto in quelle private.

Formazione e divario di genere in Italia

In Italia purtroppo è emersa una situazione preoccupante; recenti dati OCSE hanno rilevato che nel nostro Paese è in atto una vera e propria emergenza educativa e l’Italia si posiziona tra le 73 Nazioni monitorate dall’organizzazione, in una posizione critica. Solo 22 Paesi - tra i quali non rientra l’Italia - registrano performance matematiche migliori per le ragazze rispetto ai ragazzi. Dati sensibilmente in miglioramento nei gli ultimi anni ma ancora tanto si deve fare per ridurre il gap.

Meritocrazia Italia si è più volte pronunciata in materia di istruzione e formazione, anche all’esito di ripetuti dialoghi attivati con il Ministro Giuseppe Valditara.

"La scuola deve necessariamente riacquisire la sua funzione sociale ormai perduta", fanno sapere dall'organizzazione.

Le proposte di Meritocrazia Italia

"È essenziale che i percorsi formativi, a tutti i livelli, siano riprogrammati nel verso della migliore aderenza alle esigenze imposte dal rinnovato contesto sociale, culturale ed economico. Tra gli obiettivi devono esserci, oltre all’acquisizione di nuove e utili competenze, la formazione della coscienza dell’inclusione, della civiltà e della cittadinanza attiva e la creazione di opportunità adeguate a dar soddisfazione alle aspirazioni personali, secondo attitudini e inclinazioni".

"Proprio in ordine al divario di genere e alle performance degli studenti nelle materie scientifiche, Meritocrazia ritiene utile che l’istituzione scolastica si doti di approcci pedagogici alternativi basati su principi scientificamente validati, tra i quali l’apprendimento collaborativo che elimina la dimensione competitiva, sostituendola con dinamiche di mutuo supporto e costruzione condivisa della conoscenza, incentivando così un lavoro di squadra e non del singolo".

Inoltre, al fine di ridurre drasticamente il divario di genere, pur tenendo conto che esso possa essere influenzato anche da un fattore familiare e culturale, Meritocrazia Italia ritiene che si debba intervenire su più fronti e a tal proposito suggerisce:

  • un intervento strutturato e mirato che tenga conto delle differenze emotive e cognitive di ciascuno; è innegabile che ci siano studenti più portati per le materie umanistiche e altri per quelle scientifiche, senza contare che nell’apprendimento possono avere un’influenza significativa anche il vissuto di ciascuno e la propria differente sensibilità ed emotività, che incidono, appunto, sul rendimento scolastico;
  • una formazione mirata per docenti e famiglie che riduca stereotipi di genere e bias inconsci. È notorio, infatti, che spesso ci scontriamo con giudizi inconsci o consci che influiscono sulle nostre decisioni, opinioni e comportamenti e che sono causati da vari fattori, come le nostre esperienze, le nostre emozioni, i nostri stereotipi o le nostre aspettative. Una formazione più performante per il comparto docenti e un approccio sempre più proteso alle esigenze degli studenti possono apportare benefici in termini di apprendimento e di risultati.