A scuola tornano le mascherine: la scelta dei presidi
L'Associazione nazionale presidi ha annunciato la distribuzione dei dispositivi di protezione e del gel disinfettante con la ripresa delle lezioni
Si avvicina per tutti la ripresa della scuola e con la crescita dei contagi Covid arriva la presa di posizione dei presidi, che per garantire la sicurezza degli alunni hanno deciso di ripristinare la distribuzione delle mascherine. Che se da un lato non rappresenta un obbligo, dall'altro è comunque un segnale importante.
I presidi: a scuola distribuiremo le mascherine
A parte qualche studente che è già rientrato, il grosso della ripresa della scuola è in programma questa settimana (clicca qui per scoprire il calendario scolastico 2023/24 regione per regione), a partire da lunedì 11 settembre 2023. Sette milioni di studenti torneranno in aula e il rischio di assembramenti e possibili contagi è concreto. Soprattutto alla luce dei dati dell'ultima settimana, che hanno visto una crescita del 44% dei casi, figlia soprattutto della variante Eris, tanto che il Governo ha deciso di reintrodurre i tamponi in ospedale.
E così i dirigenti scolastici hanno deciso di agire di conseguenza, come ha spiegato Mario Rusconi, dell'Associazione nazionale presidi:
"L'indicazione ai professori e bidelli è quella di evitare gli assembramenti degli alunni, soprattutto in questi primi giorni di scuola. In molte scuole a chi lo chiederà distribuiremo le mascherine utilizzando le tantissime scorte che ci furono date durante la fase critica della pandemia. Stessa cosa avverrà con il gel disinfettante".
Nessun obbligo, ma...
Ovviamente non si tratterà di un obbligo, ma di una precauzione soprattutto per coloro che sono maggiormente a rischio a causa di condizioni di salute precarie:
"L'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale è consigliato ai docenti e alunni con fragilità. Il nostro è un invito in quanto l'utilizzo non è obbligatorio. Mi sento, poi, in dovere di lanciare un appello agli enti affinché siano più solleciti nei lavori di ristrutturazione negli istituti scolastici: avere classi con 27-28 alunni, in ambienti non grandi, non può che favorire la trasmissione di qualsiasi virus".