Una bellezza che scalda il cuore
La Greenway tra Colonno e Cadenabbia, il modo migliore per apprezzare questo angolo di paradiso.
Non è un caso se le star di Hollywood, oggi, i più noti scrittori, ieri, e i grandi della finanza o dell’aristocrazia internazionale, da sempre, l’hanno scelto per una vacanza o addirittura per trascorrere una parte della loro vita. È talmente bello ed emozionante, i suoi scorci così meravigliosi e unici che il successo del Lago di Como non è una sorpresa. Allora inoltriamoci anche noi alla sua scoperta. Partendo dal cuore del Lario.
La Greenway tra Colonno e Cadenabbia
Chi vuole apprezzare fino in fondo questo vero e proprio angolo di paradiso deve muoversi lentamente, a piedi. E non c’è maniera migliore, allora, che quella di percorrere la “Greenway”, un itinerario di una decina di km sulla sponda comasca, in un universo fatto di scorci che affascinano lo sguardo e fanno respirare l’anima, da Colonno a Sala Comacina, per poi continuare con Ossuccio, Lenno, Tremezzo, Mezzegra e fermarsi a Cadenabbia di Griante.
Un percorso facile che si percorre con calma in 3-4 ore con precise segnalazioni e indicazioni: dalle piastre in metallo con il logo ai segnavia in pietra, passando per i cartelli direzionali riportanti anche la distanza ancora da percorrere.
Si parte a sud di Colonno, si attraversa il centro storico del paese, la piazza principale e il ponte sul torrente Pessetta, e camminando tra appezzamenti terrazzati e piccoli uliveti si arriva al nucleo storico medioevale e il porticciolo di Sala Comacina. La parte più caratteristica è al di sotto della parrocchiale di San Bartolomeo a cui si accede tra ripide stradette a gradini.
Il simbolico campanile di Santa Maria Maddalena
Lasciata alle spalle Sala Comacina e superato il ponte sulla valle di Premonte si fa l’ingresso a Ossuccio. Nella frazione di Spurano la sosta si chiama chiesa di San Giacomo (X-XII secolo) e il suo campanile a vela, per poi risalire verso il santuario della Madonna del Soccorso. Per scendere a Isola (un’altra frazione) serve attraversare il paese. La fermata è doverosa alla chiesa romanica di Santa Maria Maddalena, famosa per il suo campanile del Trecento che è diventato uno dei simboli delle bellezze artistiche dell’intero lago.
Chi ha buone gambe, potrebbe mettere in conto una salita (impegnativa) al Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso, che fa parte del gruppo dei nove Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia inseriti nel 2003 dall’Unesco nella lista dei Patrimoni dell’umanità.
Ma proseguiamo e superato il ponte sul Perlana, eccoci a Lenno: vicoli e discese a lago, fra ville storiche, la chiesa di Santo Stefano e il romanico battistero di San Giovanni. Qui è d’obbligo una deviazione alla punta della penisola di Lavedo per ammirare un edificio che ha incantato Hollywood: Villa Balbianello. La sua terrazza a lago dominata da un enorme leccio potato a ombrello, semplicemente unica, così come la loggia, dalla quale si gode di una vista mozzafiato sono state al centro di diverse produzioni cinematografiche: da Star Wars di George Lucas, al James Bond, interpretato da Daniel Craig in “Casino Royale”.
Torniamo alla Greenway e passata la passerella sul torrente Pola si arriva prima a Tremezzo e poi a Mezzegra: il sagrato della chiesa di Sant’Abbondio, offre ai passanti uno spaccato idilliaco sul lago e sul promontorio di Bellagio. Poi ci sono il settecentesco Palazzo Brentano, situato a Bonzanigo, quindi Palazzo Rosati. Mentre a Bonzanigo, grazie ad alcuni artisti locali, all’interno di un’antica casa padronale si possono ammirare diversi presepi realizzati artigianalmente.
Villa Carlotta. Da non perdere
E poi c’è lei, Villa Carlotta, incastonata fra montagne e splendidi scorci sulla penisola di Bellagio. La costruzione risale intorno al 1690 e così lo splendido giardino all’italiana che fronteggia la villa, con scale, balaustre, una fontana e lo straordinario pergolato di agrumi.
Poi il collezionista Giambattista Sommariva la arricchì con opere di Canova, Hayez e Thorvaldsen, mentre la famiglia Sassonia-Meinigen ne sviluppò il giardino paesaggistico che negli anni ha ottenuto fama internazionale: dalla fioritura dei rododendri alle oltre 150 varietà di azalee è uno spettacolo di floricoltura senza eguali. Non si può non visitarla!
Nell’ultimo tratto della Greenway s’incontrano il Parco di Villa Mayer, il centro Tremezzo, con i suoi portici e l’imbarcadero, e infine Cadenabbia con la straordinaria frazione di Griante. Una conclusione davvero accattivante se in parecchi si sono fatti ammaliare dal fascino ispiratore di questo luogo. Bisognerebbe chiederlo a Stendhal, che vi ambientò alcuni passi de “La Certosa di Parma”, o a Giuseppe Verdi, che compose alcune arie della Traviata nella villa degli editori musicali Ricordi, o ancora allo scrittore e poeta statunitense Henry Wadsworth Longfellow che dedicò parecchie arie a Griante...
Mauro Guerra, sindaco di Tremezzina: “Venite sul Lario, troverete ristoro e nuove forze”
Nella storia della nostra terra vi è una devastante distruzione in epoca medievale che ancora oggi viene ricordata, a distanza di più di otto secoli, con l’evento che apre l’estate di Tremezzina e di tutto il lago. Il Comune di Tremezzina porta nel suo stemma il fuoco dell’incendio e l’araba fenice che risorge dalle sue ceneri. Come dopo quell’incendio, la Tremezzina, dopo l’emergenza, rendendo omaggio e rispetto al dolore e alle sofferenze che ha portato, è pronta a rinascere e si prepara a scrivere una nuova straordinaria pagina di arte, cultura e bellezza. Abbiamo ricominciato e ci stiamo impegnando per rendere più sicuro e al contempo più accogliente il nostro territorio: l’invito per i turisti è quello di venire sul Lago di Como e trovare ristoro e nuove forze nella bellezza dei nostri panorami e dei nostri siti culturali.
Tra i borghi della Tremezzina
Se la Greenway vi ha entusiasmato, da queste parti vi suggeriamo anche il Percorso dei Borghi, bellissimo, facile e adatto a tutti. Si parte da Portezza, piccola frazione a lago situata fra Tremezzo e Lenno, e si prosegue verso Giulino di Mezzegra, dove venne eseguita la condanna a morte di Mussolini il 28 aprile del 1945.
Si entra poi in Bonzanigo, una delle frazioni più ricche di storia di tutta Tremezzina e si prosegue per Viano, dove si incontrano i resti della Filanda Triulzi, attiva dal 1854 al 1877 nella lavorazione della seta. Passata la frazione di Intignano, si entra in Volesio, con le sue vecchie corti seicentesche, la Chiesa di San Pietro e Paolo, e numerosi edifici antichi tra cui il magnifico palazzo Mainoni. Percorrendo l’acciottolato che apre ampie vedute sui palazzi nobiliari, si prosegue per Balogno che si distingue per i suoi edifici architettonici risalenti al Seicento e al Settecento di proprietà di famiglie locali che hanno fatto fortuna in centro Europa e ci si ricongiunge alla Greenway sul lungolago di Tremezzo, ricco di palazzi sei-settecenteschi.
Vedere il lago... dal lago
Per poter conoscere le località che si affacciano sul Lago di Como, potrebbe essere un’ottima idea quella di scoprirle dal battello.
Innanzitutto nel primo bacino di Como, tra i paesi di Torno - Moltrasio - Cernobbio e la città di Como: un orario cadenzato con partenze ogni 30 minuti circa, permette ai turisti di effettuare un breve itinerario di un’ora circa nel primo bacino, con possibilità di fermate. Nella zona del Centro Lago, un servizio navetta con partenze ogni 60 minuti circa consente di effettuare un interessante percorso alla scoperta delle più rinomate località turistiche situate in quest’area: Lenno, Tremezzo, Bellagio, Menaggio e Varenna. La zona del Centro Lago è inoltre raggiungibile, nel periodo estivo, sia da Como che da Lecco. A chi desidera trascorrere un’intera giornata sul battello è data l’opportunità, partendo da Como o da Lecco, di raggiungere l’Alto Lago, ammirando la regione lariana dalla sua prospettiva migliore: dal lago.