Un 2023 ricco di mostre - 2ª parte

Ultimi giorni per vedere dei capolavori

Ultimi giorni per vedere dei capolavori
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Il 29 gennaio si chiudono diverse mostre che, se non avete avuto la fortuna di visitarle, meritano di essere segnalate.

Milano, Raffaello al Museo diocesano

Il Capolavoro per Milano 2022 è la Predella della Pala Oddi, proveniente dalle collezioni dei Musei Vaticani e capolavoro giovanile di Raffaello.

Realizzata per l’altare della famiglia Oddi nella chiesa di San Francesco al Prato a Perugia, è composta da un dipinto centrale raffigurante l’Incoronazione della Vergine e dalla predella dedicata a tre episodi mariani: l’Annunciazione che occupa lo spazio di sinistra, l’Adorazione dei Magi al centro e la Presentazione di Gesù al Tempio a destra. Il tempio circolare della Presentazione al Tempio rivela la passione di Raffaello per l’architettura e la sua approfondita conoscenza degli edifici classici.

Monza, la pop art di Keith Haring

Nell’Orangerie della Reggia di Monza spazio alla pop art con la mostra “Keith Haring. Radiant Vision”.

Oltre 100 opere del più celebre artista pop degli anni ’80, provenienti da una collezione privata, tra litografie, serigrafie, disegni su carta e manifesti, illustrano l’intero arco della breve ma prolifica carriera di Haring, esaminando diversi aspetti della vita e della produzione dell’artista, tra cui i disegni in metropolitana e la street art, le mostre in alcune delle più famose gallerie di New York, il Pop Shop e il suo lavoro commerciale. Tra il resto, gli iconici “Radiant Baby”, che hanno permeato la cultura americana negli anni ’80 e sono diventati simboli emblematici dell’epoca.

Brescia nell’età dei comuni e delle signorie

Un viaggio nella storia e nell’evoluzione di Brescia è quello che viene proposto al Museo di Santa Giulia con la mostra “La città del Leone.

Brescia nell’età dei comuni e delle signorie”. Attraverso preziose opere d’arte e manufatti si fa un salto indietro di oltre 1000 anni, quando tra il XII e il XV secolo con la comparsa dei Comuni e in seguito delle Signorie, Brescia cambia radicalmente il proprio aspetto sino ad assumere i tratti che ancora oggi la contraddistinguono. Un’occasione per conoscere i mutamenti architettonici, urbanistici ma anche gli strumenti di governo e i simboli di identità che hanno segnato lo sviluppo della Brescia odierna.

A Busca (CN) l’opera di Joan Miró

Casa Francotto di Busca (CN) ospita ancora per pochi giorni la mostra “Joan Miró - Sogno, forza e materia” che mette a confronto l’opera dell’artista spagnolo con colleghi e correnti pittoriche con le quali ha dialogato durante la sua lunga carriera.

Una particolare attenzione viene riservata all’analisi del forte legame tra Miró e l’isola di Maiorca. La mostra, complessivamente, raccoglie più di 60 opere. Tra i maestri internazionali inseriti nelle tematiche trattate emergono in modo significativo: Capogrossi, Mathieu, Hartung, Ernst, Arp, Matta.

A Torino, il Rinascimento nelle collezioni piemontesi

Tanti i pittori protagonisti della mostra “Rinascimento Privato. Da Spanzotti a Defendente Ferrari nelle collezioni piemontesi” che si sta concludendo alla Fondazione Accorsi-Ometto di Torino.

Con una trentina di opere provenienti esclusivamente da collezioni private, alcune delle quali storiche, si vuole raccontare l’evoluzione della pittura piemontese tra la metà del Quattrocento e la metà del Cinquecento, indagando i vari aspetti della storia artistica rinascimentale piemontese, quali la produzione figurativa, i rapporti tra botteghe e la fortuna collezionistica, approfondendone dinamiche e linguaggi.

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