Torna Mielemente nel borgo di Montelupone
Dal 6 all’8 dicembre il primo e unico Mercatino di Natale dedicato al mondo del miele
La ricetta per un weekend all’insegna dell’originalità e dolcezza? Si parte dall’ingrediente principale, il primo e unico mercatino di Natale dedicato al mondo del miele, si aggiungono musica, esibizioni e spettacoli, si condisce con una mostra dedicata all’apicoltura nelle Marche e la presentazione di un libro che evidenzia la territorialità dell’apicoltura del nostro Paese. Si mixa il tutto con degustazioni di formaggi e salumi del territorio abbinati al miele locale. La location è di grande impatto: uno dei borghi più belli d’Italia, Montelupone, in provincia di Macerata, mare e collina, medievale, chiuso tra le mura castellane.
È questo il biglietto da visita di Mielemente, “l’Avvento da scoprire e gustare” che, dal 6 all’8 dicembre 2024, torna per deliziare i palati di grandi e piccoli con i mieli del territorio e i dolci tipici del periodo, come il torrone e il panettone, rigorosamente a base di miele. In aggiunta, un ricco programma di eventi che accenderà i riflettori sull’apicoltura nelle Marche.
Mielemente si svolge nel primo weekend di dicembre in tutto il borgo antico di Montelupone, acceso a festa con le luminarie natalize: ci sarà una parte espositiva nella piazza principale suddivisa in quattro aree, dedicate al miele e ai prodotti derivati, food, beverage, cosmesi ed editoria, con dolci da tutta la Penisola, aceto, grappa, birra, vino, prodotti per viso, corpo e capelli, libri per tutte le età. Saranno presenti anche i Consorzi Apistici della provincia di Macerata e della Regione Marche con le eccellenze del territorio. Non mancheranno i Presidi Slow Food, come quello del Carciofo di Montelupone, protagonista di tante ricette della tradizione.
Sono previste anche degustazioni di mieli e formaggi marchigiani, tra i quali spiccano i caprini stagionati, e di mieli e salumi, dove non può mancare l’insaccato tipico della regione, il ciauscolo.
Tra le curiosità si potrà assaggiare il Melitites, il vino al miele cantato da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, che è tipico delle Marche perché si fa con il mosto di Verdicchio e il miele di melata, dando vita a un vino da meditazione o da abbinare a formaggi particolarmente strutturati. E ancora l’idromele, probabilmente il liquore derivato da fermentazione alcolica più antico del mondo, la “bevanda degli dei” prodotta oltre che in Grecia, anche in Egitto, Scandinavia (era la bevanda di Odino) e dai popoli celtici.
Infine, il lecca lecca al miele firmato dall’associazione Le Città del Miele, di cui Montelupone è parte.
Ci sarà anche un cocktail contest, concorso giovani bartender in collaborazione con la Varnelli e gli Istituti Alberghieri delle Regioni Marche e Umbria per premiare il cocktail al miele più creativo: a condurlo Fabio Bacchi, uno degli esponenti più importanti della Bar Industry, icona della mixology italiana.
Particolare attenzione ai bambini che potranno apprendere tutti i segreti delle api e dell’alveare partecipando ai laboratori apisitici e divertirsi al Circo di Natale con clown e artisti che si esibiranno in uno spettacolo itinerante per le vie del borgo. Gli adulti potranno lasciarsi coinvolgere dal sound dei Mistrafunky Street Band e dei Christmas Crackers, fiati e percussioni.
Non mancano momenti legati alla cultura del miele, come la mostra “L’apicoltura nelle Marche: una storia tutta italiana”, una monografia che evidenza come l’apicoltura marchigiana sia stata da fine ‘800 protagonista dell’evoluzione dell’apicoltura nel nostro Paese.
Tra le curiosità, l’invenzione dell’arnia marchigiana, ideata da Alessandro Chiappetti, che facilitava la raccolta del miele grazie alle sue particolarità tecniche innovative per l’epoca (1903).
Inoltre, dopo il successo riscosso all’estero, sarà presentata l’edizione in lingua italiana del libro a cura del professor Ignazio Floris e pubblicata dall’Università di Sassari “L’apicoltura in Italia – storia e biodiversità”, che si distingue per la sua completezza e per evidenziare le caratteristiche territoriali dell’apicoltura.