Sacri Monti, nove gioielli di fede, natura, arte e cultura tra Piemonte e Lombardia
Un patrimonio degno di essere tutelato dall’Unesco: ecco i nove Sacri Monti di Varallo, Crea, Orta, Varese, Oropa, Ossuccio, Ghiffa, Domodossola e Belmonte.
Sacri Monti, un patrimonio di fede, arte e cultura degno di essere tutelato anche dall’Unesco. È quello che propongono i nove Sacri Monti di Varallo, Crea, Orta, Varese, Oropa, Ossuccio, Ghiffa, Domodossola e Belmonte, che si trovano sulle montagne tra Piemonte e Lombardia e che sono composti da complessi di cappelle e architetture sacre del XVI e XVII secolo. Nati sulla spinta della Controriforma per contrastare la presenza luterana e dall’esigenza di avere luoghi di preghiera per chi non poteva recarsi fino in Terra Santa, oggi sono meta di pellegrini, ma anche di flussi turistici culturali visto che alla loro realizzazione parteciparono i migliori artisti dell’epoca: sono, infatti, composti da cappelle al cui interno sono rappresentate, con pitture e sculture, la storia di Cristo, la vita di Maria o dei Santi, o i misteri del Rosario. E proprio grazie al fascino della loro storia, alle architetture e alle opere d’arte che vi sono conservate, nel luglio 2003 sono stati inseriti nella lista dei beni di importanza mondiale tutelati dall’Unesco. Oltretutto, essendo straordinariamente integrati nella natura circostante composta da foreste, laghi e colline, offrono anche paesaggi e panorami straordinari che da soli meritano un viaggio e una camminata.
Sacri Monti in Lombardia
Sono due i Sacri Monti lombardi.
Il più noto è il Sacro Monte di Varese, il cui cammino, che ripercorre i Misteri del Rosario, si sviluppa lungo il caratteristico acciottolato delle pendici del Monte Velate, in una splendida posizione panoramica sui laghi prealpini. Le cappelle furono edificate fra il 1604 e il 1698 e videro la partecipazione di importanti artisti lombardi, dal Morazzone a Francesco Silva, dai fratelli Recchi a Stefano Maria Legnani detto il Legnanino. Particolarmente famosa è la cappella della Natività perché, sulla parete esterna, nel 1983 Renato Guttuso vi dipinse una versione contemporanea della Fuga in Egitto. Al termine del percorso si entra nel piccolo borgo di Santa Maria del Monte con le tipiche vie coperte e l’antico monastero delle Romite Ambrosiane.
Dedicato ai Misteri del Rosario è anche il Sacro Monte di Ossuccio che si affaccia sulla sponda occidentale del Lago di Como: da qui si gode uno splendido panorama del Lario, dei monti e dell’isola Comacina. Nelle 14 cappelle del percorso (la 15a è il santuario dedicato alla Beata Vergine Maria del Soccorso), in stile barocco, sono presenti 230 statue in stucco e terracotta, a grandezza naturale, plasmate in gran parte da Agostino Silva. I costumi delle statue riproducono fedelmente l’abbigliamento signorile e popolare degli abitanti della zona in quel tempo.
Sacri Monti in Piemonte
Sacro Monte di Varallo
Dettaglio di una cappella del Sacro Monte di Varallo
Dei sette piemontesi partiamo da quello che dovrebbe essere stato ideato per primo: il Sacro Monte di Varallo. Qui, alla fine del XV secolo, il francescano Bernardino Caimi sognò di costruire una piccola Terra Santa riproducendo i principali luoghi di Gerusalemme legati alla vita di Cristo che, in fase di Controriforma, voleva essere un grande catechismo illustrato con pitture e statue a grandezza naturale. E così sorsero le quarantaquattro cappelle affrescate e popolate da circa ottocento statue (in terracotta policroma o in legno, con abiti colorati, barbe e capelli ed espressioni naturali per coinvolgere il fedele nel dramma sacro) che videro all’opera Gaudenzio Ferrari, pittore e scultore, insieme a diversi altri artisti.
Altrettanto famoso è il Sacro Monte di Oropa, situato a circa 1.200 metri di altitudine. Si tratta di un grande complesso, con due basiliche, quella Antica e quella Superiore, precedute da ampie corti fiancheggiate da edifici e portici. Il percorso devozionale, un po’ oscurato dalla grandezza del santuario, parte poco prima e si snoda per dodici cappelle, costruite a partire dal 1620, che raccontano la vita della Madonna. Ci sono poi altre cinque cappelle, lungo la parte terminale della salita che giunge a Oropa da Biella e a est del Sacro Monte, che sono dedicate ai santi e alla tradizione del santuario. L’origine del santuario si vuole legata alla presenza di sant’Eusebio di Vercelli che avrebbe portato qui una statua lignea della Madonna che la leggenda voleva scolpita da San Luca: oggi si sa che quella statua, denominata Madonna Nera, è stata intagliata da uno scultore valdostano del tardo Duecento.
Ma questa leggenda è all’origine anche del Sacro Monte di Crea, nel cuore del Monferrato, dove Sant’Eusebio avrebbe portato quella statua della Madonna già nel 350 d.C. In realtà, la decisione di realizzare questo Sacro Monte risale al 1589. Fu il priore lateranense della chiesa della Madonna Assunta di Crea, Costantino Massino, ad avere l’idea di realizzare un itinerario religioso in immagini per favorire la preghiera e la meditazione e rinnovare la devozione mariana del luogo. Il percorso, suddiviso in 23 cappelle dedicate ai Misteri del Rosario e alla vita della Madonna, si conclude nella imponente Cappella del Paradiso dedicata alla Incoronazione della Vergine che offre uno spettacolare complesso scultoreo a cui hanno lavorato importanti artisti tra i quali Moncalvo, i Prestinari e i de Wespin.
Il più recente tra quelli inclusi nel sito Unesco è, invece, il Sacro Monte di Belmonte, voluto dal francescano Michelangelo da Montiglio che, di ritorno dalla Terra Santa, decise di dare il via alla costruzione di un nuovo percorso per illustrare la Passione e morte di Cristo, sulla falsariga di quello di Varallo. Le 13 cappelle, che si sviluppano lungo un cammino circolare sulla sommità del poggio di Valperga, con un percorso ad anello che parte dal santuario e vi fa ritorno, sono tutte allestite internamente da ignoti artisti della zona.
Quello posizionato più a nord, circondato dalle Alpi ossolane e da tipici villaggi con pendii ancora coltivati con antichi vitigni, è il Sacro Monte di Domodossola. Partendo dalla città, lungo il colle Mattarella si snoda un percorso di dodici cappelle che rappresentano le stazioni della Via Crucis e tre cappelle che illustrano la Deposizione dalla Croce, il Santo Sepolcro e la Resurrezione. In cima al colle è posto il santuario ottagonale della Santa Croce, la cui costruzione iniziò nel 1657. Il luogo è noto anche perché, sul piazzale in cima al colle, il sacerdote e filosofo Antonio Rosmini fece erigere la Casa Madre della sua congregazione, i Rosminiani.
Uno dei più affascinanti, dal punto di vista paesaggistico, è il Sacro Monte di Ghiffa, da cui si può godere un suggestivo panorama del Lago Maggiore. Posto lungo le pendici boscose del monte Cargiago, è il più piccolo dei Sacri Monti e comprende tre cappelle dedicate all’Incoronata, a san Giovanni Battista e ad Abramo, il santuario e il settecentesco porticato della Via Crucis.
Altrettanto bello e suggestivo è il Sacro Monte d’Orta. Sorge sulla collina che si eleva al centro della penisola di Orta San Giulio, situata sulla riva orientale del lago ed è l’unico che racconta, in 20 cappelle e 376 statue a grandezza naturale, gli episodi della vita di san Francesco.