Tra arte e natura

Nel Parco di Monza e a Borgio Verezzi

Dalla Brianza alla Liguria

Nel Parco di Monza e a Borgio Verezzi
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Saranno state le chiusure per la pandemia, ma il desiderio di stare all’aperto è cresciuto. Ecco, allora, qualche consiglio su possibili escursioni, tra arte e natura, adatte a tutti.

Nel Parco di Monza in bici coi bambini

Vi proponiamo una gita per tutta la famiglia nel parco di Monza. I più allenati possono cimentarsi anche lungo i 30 km della ciclopedonale del Parco Valle Lambro, da Monza al Lago di Alserio, ammirando dimore storiche, mulini, roccaforti come il castello di Monguzzo. Noi ci accontentiamo di una passeggiata in bicicletta in uno dei più grandi parchi cintati d’Europa, 720 ettari che ospitano gioielli architettonici antichi e moderni, ville, cascine, mulini, un centro ippico, il celebre Autodromo nazionale di Formula 1, oltre a un’incredibile varietà di flora e fauna.
All’entrata di Porta Monza, trovate un grande parcheggio e, nella vicina Cascina Bastia, lungo viale Cavriga, avete la possibilità di noleggiare le bici. E via. Ci si dirige subito verso la Villa Reale attraversando i laghetti reali e ammirando il Tempietto neoclassico di Piermarini. La Villa Reale vi lascerà senza fiato: sia di fronte, con il suo maestoso cortile d’onore e lo straordinario roseto, sia sul retro, con i bellissimi giardini. Da qui potreste spingervi fino al bel santuario Madonna delle Grazie che sorge sulla riva sinistra del fiume Lambro, presso il punto in cui il fiume esce dal parco di Monza. Costeggiate, quindi, un pezzo di fiume Lambro e ritornate verso viale Cavriga passando vicini al laghetto Valle dei Sospiri.

Dimore storiche e autodromo

La vostra prossima meta è Villa Mirabello che, costruita tra il 1656 e il 1675, è il più antico di tutti i fabbricati che oggi esistono nel Parco di Monza. Vi si trovano affreschi e decorazioni di notevole pregio; ancora più rimarchevoli i soffitti a cassettone in legno, vera opera d'arte. Mentre ci arrivate ammirate il monumento ’Portale’ di Sam Havadtoy, in ricordo della visita di Papa Francesco a marzo 2017. Se vi portate, invece, dietro la villa, trovate il prato che ospita la Sedia alta 10 metri, opera dell’artista Giancarlo Neri, che simboleggia la solitudine dello scrittore.
Vi invitiamo, quindi, a percorrere lo scenografico viale di fronte a Villa Mirabello e a raggiungere il Mirabellino dove si trova un bar e un bel prato per far riposare i più piccoli. Puntate, infine, verso l’autodromo, emblema della città di Monza nel mondo, che ogni anno ospita il gran premio d’Italia di Formula 1 oltre a molteplici altre gare su due e quattro ruote. Se siete fortunati e sono in programma eventi ad accesso libero potrete vedere sfrecciare qualche bolide. A questo punto potete tornare verso il deposito delle bici e far giocare (se hanno ancora energie) i vostri bimbi nel parco giochi di Cascina del Sole.

 

Borgio Verezzi, tra mare e grotte

Borgio Verezzi la conosciamo tutti per la bellezza del suo mare. Ma è meno conosciuta per la ricchezza di storia e natura che nasconde alle sue spalle, nei boschi e sui monti, dove si nascondono grotte e insediamenti preistorici, ponti romani e incisioni rupestri.
Addentriamoci, allora in questo mondo misterioso, a piedi o sulle due ruote, come preferite.
Innanzitutto vi suggeriamo di visitare il borgo storico di Verezzi, tra borgate saracene, dove la pietra rosa si alterna alle bianche terrazze e agli orti a vista, e vicoli scavati, slarghi, salite ripide e strette, sottopassi ad arco ingentiliti da vasi di fiori che raccontano l’origine difensiva dell’insediamento. Chissà se è vera la leggenda che racconta come Verezzi fu fondata da parte di pirati saraceni che, innamoratisi di questi luoghi, avrebbero abbandonato le loro scorrerie per ritirarsi a vivere sulla terraferma? Delle quattro borgate che la compongono, la più nota è Piazza, una meravigliosa finestra sul mare dove, dal 1967, si svolge il Festival Teatrale di Borgio Verezzi, in uno splendido scenario naturale in cui si muovono gli attori, sotto il cielo stellato ritagliato dai tetti delle antiche costruzioni e, come quarta parete, alle spalle degli spettatori, il blu scuro del mare con le sue mille luci.
Per i buongustai, non perdetevi il piatto locale per eccellenza: le lumache alla verezzina, ossia in umido.

Un territorio ricco di caverne

Questo è un territorio ricco di grotte, anche facilmente raggiungibili. Tra queste segnaliamo l'Arma di Crosa, un’ampia caverna, formata da un doppio antro molto vasto, che si apre in una parete rocciosa poco sopra alla borgata Crosa di Verezzi e da lì raggiungibile in pochi minuti attraverso una brevissima ma ripida mulattiera. Ma le più note sono senz’altro le Grotte di Borgio Verezzi, conosciute anche come grotte Valdemino, un classico esempio di fenomeno carsico generate nel tempo dalla lenta erosione dell'acqua attraverso la roccia. Il percorso turistico proposto si snoda per circa 800 metri all'interno di grandi sale, tra enormi blocchi staccatisi dalla volta in ere remote, e presentano ricchissime concrezioni di ogni forma: dalle cannule, esili e quasi trasparenti, ai drappi, sottili come lenzuoli, alle grandi colonne che sembrano sostenere la volta fino alle stalattiti eccentriche, che sfidano la forza di gravità sviluppandosi in tutte le direzioni e dalle molteplici tonalità, bianco, giallo, rosso in mille sfumature diverse dovute alla presenza di svariati minerali che fanno delle Grotte di Borgio Verezzi le più colorate d'Italia.

 

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