Laghi

Lecco, quel ramo del Lago di Como... che splende delle sue bellezze

Sulle tracce dei “Promessi Sposi” Renzo e Lucia, tra il borgo di Pescarenico e il Museo Manzoniano

Lecco, quel ramo del Lago di Como... che splende delle sue bellezze
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«Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi...» è la Lecco che Alessandro Manzoni descriveva nei suoi Promessi Sposi e che merita davvero di essere visitata.

L’itinerario manzoniano

La prima esperienza che vi proponiamo è proprio quella di mettersi sulle tracce di Renzo e Lucia e degli altri personaggi del romanzo. L’itinerario manzoniano è un classico che non potete perdervi. Si potrebbe cominciare dal Museo Manzoniano, soprattutto se arrivate in treno visto che è a due passi dalla stazione. È ospitato nella residenza principale della famiglia Manzoni oggi proprietà del Comune di Lecco. Vi trovate le prime edizioni dei Promessi Sposi, ricostruzioni di costumi, dipinti e illustrazioni dei luoghi descritti nell’opera, ma anche cimeli dello scrittore come gli occhiali e la culla.
Ci si sposta, poi, nel suggestivo quartiere di Pescarenico, l’unico luogo lecchese citato esplicitamente da Manzoni. Nella piazza intitolata a Padre Cristoforo si staglia la Chiesa parrocchiale dei Santi Materno e Lucia e il Convento dei Cappuccini, proprio quello al quale appartiene il frate manzoniano.


E la casa di Lucia? Non si con precisione dove sia. A Lecco ne vengono indicate due: una nel quartiere di Olate, in via Caldone 19, e un’altra nel quartiere di Acquate, in via Lucia 27.
In via allo Zucco 6, invece, dopo una strada ripida e in salita, si troverebbe, ma anche qui il condizionale è d’obbligo, il palazzotto di Don Rodrigo.
Molto suggestivo, soprattutto in una bella giornata di sole, è il tour manzoniano in battello, a partire dal lungolago di Lecco. Il Tour Manzoniano dura circa 40 minuti e porta, lungo il fiume Adda, verso il lago di Garlate, e dà la possibilità di ammirare il borgo di Pescarenico con le sue barche colorate ormeggiate lungo il litorale, e di vedere, anche se da lontano, il castello dell’Innominato a Vercurago, cioè i resti di mura e bastioni di un castello trecentesco appartenuto alla famiglia Visconti.

Gli altri monumenti

Lecco vanta diversi altri monumenti religiosi e civili interessanti. A cominciare dalla basilica di San Nicolò, affiancata dal monumento simbolo di Lecco, il campanile detto "Matitone", torre campanaria tra le più alte d'Italia (96 metri, tanti quanti quelli del Big Ben di Londra), su cui, in alcune occasioni, si può anche salire. In alcune piazze ci sono monumenti che meritano di essere visti, come quello ad Alessandro Manzoni nell’omonima piazza o la statua di Antonio Stoppani poco distante dall'imbarcadero.


Non bisogna, infine, dimenticare il Teatro della Società, progettato dall'architetto Bovara nell'Ottocento, Palazzo Belgiojoso, dove ha sede il Museo Archeologico, di Scienze Naturali e Storico, e Palazzo delle Paure, nel centro storico della città, dove, fino al 18 giugno, si può visitare la mostra "Futuristi. Una generazione all'avanguardia", con le opere dei suoi più celebri esponenti, da Giacomo Balla a Luigi Russolo, da Gino Severini a Enrico Prampolini, da Filippo Tommaso Marinetti ad Antonio Sant’Elia, da Fortunato Depero a Tullio Crali, e molti altri ancora.

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