Un tuffo nel passato

Le Grotte di Catullo a Sirmione, che spettacolo!

Da non perdere anche il sito archeologico Antiche Mura di Jesolo e la colonia romana di Industria

Le Grotte di Catullo a Sirmione, che spettacolo!
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Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta di quanto di bello e straordinario ci sia stato lasciato. Oggi vi proponiamo

Alle Grotte di Catullo, la villa romana

Quando parliamo di aree archeologiche non possiamo non pensare alle grotte di Catullo sulla punta della penisola di Sirmione (Bs). Le ragioni sono diverse: innanzitutto perché dall’alto di questo sperone roccioso si gode uno spettacolo unico sul Lago di Garda; e poi perché si ha la possibilità di visitare i resti di una villa romana tra le più grandi del Nord Italia. Qui, infatti, su un’area di circa due ettari, dalla fine del I secolo avanti Cristo all’inizio del I dopo Cristo, venne costruita una sontuosa villa romana poi abbandonata un paio di secoli dopo.

La villa ha pianta rettangolare, di 167 x 105 metri, con due avancorpi sui lati corti nord e sud, strutturata su più piani. Era caratterizzata da lunghi porticati e terrazze aperti verso il lago lungo i lati est e ovest, comunicanti a nord con un'ampia terrazza belvedere. Lungo il lato occidentale, oggi è visitabile il criptoportico, una lunga passeggiata un tempo coperta, mentre sul lato meridionale si trova una grande cisterna lunga quasi 43 metri, che raccoglieva l'acqua necessaria per gli usi quotidiani. Apprezzate anche la presenza in tutta l'area archeologica degli ulivi, alcuni plurisecolari – ce ne sono circa 1.500 esemplari - appartenenti a tre differenti varietà gardesane (casaliva, leccino e gargnà).


Si può anche visitare il Museo archeologico che ospita numerosi reperti provenienti dagli scavi della villa romana delle "Grotte di Catullo", ma anche da altre ville romane situate sul lago di Garda (villa di via Antiche Mura a Sirmione e villa di Toscolano) e da altri siti archeologici della zona.

Il sito archeologico Antiche Mura di Jesolo

Dal Lago di Garda al mare di Jesolo. Ci spostiamo ad est per visitare il sito archeologico Antiche Mura (www.jesolohistory.it) che si trova, infatti, alle spalle della località turistica e conserva i resti della basilica di Santa Maria Assunta della scomparsa diocesi di Equilium, costruita nel IX secolo, che doveva avere una dimensione di 25 x 46 metri di lunghezza e un'altezza di circa 25-30 metri, nelle Venezie seconda per dimensioni solo a San Marco.

La chiesa venne irrimediabilmente danneggiata durante la Prima Guerra Mondiale, poiché, inizialmente vicina al fronte bellico. Nel 1963 e nel 1985 le campagne archeologiche condotte dall'Università Ca' Foscari di Venezia e dall'Università di Basilea portarono alla luce, sotto la zona nord-ovest della cattedrale, tra la navata laterale e quella centrale, i resti di due preesistenti chiese: la cosiddetta "Chiesa dei mosaici", risalente al VI-VII secolo, che, come dice il nome, seppur in parte distrutto o sconnesso a causa del cedimento del fondo o della caduta delle strutture murali, ha offerto diversi frammenti che presentano interessanti elementi decorativi (floreali, naturali, geometrici e astratti). Sottostante a questa chiesa era anche un sacello paleocristiano risalente al V secolo in cui sono stati rinvenuti numerosi reperti, tra i quali spiccano per quantità le anfore e le ceramiche di fine mensa, d'importazione nord-africana, vetri e lucerne.

I reperti provenienti dal sito archeologico Antiche Mura sono conservati presso la Sala Tiepolo dell’Ufficio Informazioni di Jesolo. La mostra ospita vari pannelli espositivi con i mosaici strappati durante le campagne di scavo e molteplici pezzi marmorei di grande pregio.

La colonia romana di Industria

In Piemonte troviamo i resti di Industria, un'antica colonia romana nel comune di Monteu da Po, vicino a Torino, sulle rive del fiume Po.

Sorta probabilmente tra il 124 e il 123 a.C., nell'ambito di una serie di fondazioni di colonie nelle terre del Monferrato volute dal console Marco Fulvio Flacco, fu un centro commerciale e artigianale (metallurgia) dove facevano scalo le chiatte, cariche di lastre di pietra delle Alpi valdostane, ferro e rame. La città venne abbandonata nel V-VI secolo. Gli scavi cominciarono a metà del XVIII secolo a seguito del ritrovamento, presso il paese di Monteu da Po, di un'iscrizione in bronzo riportante il nome degli antichi abitanti. Oggi sono visibili l'area sacra con i due templi dedicati alle divinità orientali Iside e a Serapide, una struttura per la purificazione, le abitazioni dei sacerdoti, altari, e parte degli isolati circostanti occupati da abitazioni e botteghe artigiane.
Negli scavi furono rinvenute numerose statuette e oggetti in bronzo, conservati presso il Museo di Antichità di Torino.

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