Gambe e bastoncini

La Via dei Terrazzamenti che attraversa la Valtellina

70 chilometri in quattro tappe tra Morbegno e Tirano, a una quota compresa tra i 300 e i 700 metri

La Via dei Terrazzamenti che attraversa la Valtellina
Pubblicato:

La proposta principale di questa settimana per gli amanti del trekking con bastoncini ci porta in Valtellina. Vi invitiamo a prendere in considerazione un pezzo o tutto l’itinerario conosciuto come “Via dei Terrazzamenti”, così chiamata perché ben delineata dalla presenza di questi tipici muretti a secco e che oggi fa parte del patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco. Si tratta di un percorso lungo una settantina di chilometri tra Morbegno e Tirano, a una quota compresa tra i 300 e i 700 metri, sulla mezza costa retica, quella più soleggiata, che si caratterizza per la presenza dei terrazzamenti vitati che raccontano la storia e la grandezza del lavoro dell'uomo, che è riuscito a rendere coltivabile le pendici di queste montagne: ecco perché si parla di "viticoltura eroica".

Lungo il percorso si possono godere alcuni scorci panoramici particolarmente suggestivi, soprattutto in una delle 40 aree di sosta attrezzate di panchine e cartelli con informazioni sui beni artistici limitrofi. Sì perché quest’area offre un immenso patrimonio culturale: chiese, siti preistorici, cantine rurali, agriturismi e antichi borghi. E poi ci sono i vigneti: lungo la via si incontrano le varie micro aree vitate dove nascono i famosi vini della Valtellina, dal Valtellina Superiore Docg allo Sforzato Docg. Eccole: Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella.
Quattro le tappe in cui è suddiviso il percorso. Per chi ha qualche giorno a disposizione può percorrerle anche di seguito, altrimenti si possono suddividere in diversi weekend.

 

Morbegno-Berbenno
La prima tappa è lunga 24 km e parte dalla stazione di Morbegno, tocca Santa Croce e passa per la costiera dei Cèch fino a oltre 600 metri. Al borgo di Dazio consigliamo una visita al Bosco magico di questa località che permette di ammirare numerosi dipinti sulle rocce e simpatiche sculture in legno. Si scende e si passa il borgo di Masino, poi il sentiero raggiunge la Preda di Remenno, il più grande monolite d'Europa, con un volume di oltre mezzo milione di metri cubi, ambita meta di arrampicatori. Si prosegue verso Ardenno, Gaggio e Buglio in Monte (con una salita abbastanza impegnativa), per poi scendere fino a Berbenno.

 

Berbenno-Sondrio
La seconda tappa, di 14,3 km parte dal borgo di Berbenno, raggiunge il paese di Polaggia e prosegue verso Postalesio. Se avete un po’ di tempo (e gambe), meritano sicuramente di essere raggiunte le cosiddette Piramidi di Postalesio, colonne slanciate sormontate da massi di diverse dimensioni, frutto di erosione naturale. Ce ne sono di tutte le dimensioni: le più modeste sono alte circa 3 metri, le più alte circa 12. La Via dei Terrazzamenti, poi, conduce verso Castione Andevenno e prosegue fino al capoluogo valtellinese. Prima di giungere a Sondrio, però, mettete in conto un salto al bellissimo Santuario della Madonna della Sassella che sorge su uno sperone roccioso da cui si gode un bellissimo panorama.

Castello Masegra

 

Sondrio-Castionetto
La terza tappa, lunga 16,4 km, conduce a Ponchiera passando dal Castello Masegra, struttura militare d’origine medievale, che merita di essere visitato per la camera picta rinascimentale custodita nella torre colombaia, con volta ad ombrello decorata con un prezioso ciclo di affreschi dell’ariostesco Orlando Furioso. Dopo Ponchiera, il sentiero si addentra in un bellissimo castagneto per poi raggiungere il paese di Montagna in Valtellina: in questo tratto si hanno dei bellissimi scorci panoramici sui resti del Castel Grumello. Si prosegue, quindi, passando per Poggiridenti e si raggiunge Tresivio dove è doverosa una visita all’imponente Santuario di Nostra Signora di Loreto, comunemente detto “Santa Casa”, che in una nicchia conserva una Madonna Nera: sotto la cupola è disposto il piccolo tempio raffigurante la Santa Casa costruito nel 1701 con esplicito riferimento al modello di Loreto: si tratta di una cappella a due ingressi laterali di piccole dimensioni, coperta da volta a botte affrescata con un cielo stellato. Questa tappa si conclude, infine, a Castionetto dopo essere passati per Ponte.

 Castel Grumello

 

Castionetto-Tirano
La quarta e ultima tappa di 18,3 km attraversa il torrente Val Rogna e raggiunge la frazione di Fracia. Si comincia, quindi, a salire, prima a Sant’Antonio e poi fino a Teglio. Qui una sosta è doverosa, sia per riprendere fiato, sia per visitare Palazzo Besta, conosciuto anche come la "piccola reggia nelle Alpi", una delle più importati dimore rinascimentali lombarde: le pareti del cortile interno sono affrescate con episodi dell’Eneide, mentre al primo piano è possibile ammirare il Salone d’onore, decorato con vicende tratte dell’Orlando Furioso, e i dipinti della Sala della creazione. Da qui in avanti si scende a Bianzone, si tocca Maranta e, infine, si raggiunge la meta finale, Tirano, sede del Santuario mariano più importante della Valtellina e della diocesi di Como.

Palazzo Besta a Teglio

 

Seguici sui nostri canali