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Dieci cose da non perdere a Padova

Dalla celebre Padova Urbs Picta a Prato della Valle, passando per l’Orto botanico e il percorso lungo le mura

Dieci cose da non perdere a Padova
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Dieci cose da non perdere a Padova. La città veneta è senza dubbio un capolavoro sotto diversi punti di vista. Se siete in procinto di trascorrere un weekend in questo capoluogo di provincia sappiate che esistono dieci punti di interesse che proprio è impossibile tralasciare. Eccoli.

Dieci cose da non perdere: Padova Urbs Picta

Giotto e il ciclo di affreschi del Trecento padovano: la famosa Padova Urbs Picta, patrimonio mondiale Unesco dall’estate 2021, rappresenta il vanto più prestigioso e importante di Padova per quanto riguarda il Trecento. Otto siti differenti, suddivisi in quattro componenti: Scrovegni ed Eremitani; Palazzo della Ragione, Reggia, Battistero e le loro piazze; Cittadella Antoniana; e Oratorio di San Michele.

Orto botanico dell’Università di Padova

Risale al 1545 ed è il più antico orto botanico universitario al mondo. Nei secoli ha conservato la propria collocazione originaria e gran parte delle caratteristiche dell’impianto cinquecentesco. Da sempre luogo di ricerca scientifica, scambio culturale e didattica, dal 1997 è inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale. Nel 2014 l’Orto botanico ha ampliato il proprio patrimonio botanico, inaugurando il Giardino della biodiversità: cinque grandi serre che propongono un viaggio attraverso cinque biomi diversi. In un intreccio tra botanica e antropologia, il Giardino della biodiversità illustra la storia delle relazioni tra uomo e piante e accompagna il visitatore alla scoperta delle piante della foresta tropicale pluviale, delle aree temperate, mediterranee e aride. Tra Orto antico e Giardino della biodiversità, oggi conta oltre 3500 specie e numerosi alberi storici: prima fra tutti la Palma di San Pietro, messa a dimora nel 1585.

Basilica di Sant’Antonio e l’Ultimo Cammino

Un “Santo senza nome”, patrono della città. Antonio di Padova è venerato in tutto il mondo da pellegrini che ogni anno giungono a Padova per una preghiera presso l’Arca del Santo o all’ombra dei chiostri del convento. Ma è possibile ripercorrere il cosiddetto “Ultimo Cammino”, quel tragitto compiuto da Sant’Antonio nel giugno del 1231 dai Santuari Antoniani di Camposampiero alla Basilica del Santo a Padova, passando per il luogo dove morì il 13 giugno, il Santuario Antoniano dell’Arcella. Il Cammino prosegue anche dopo la Basilica del Santo: il “Lungo Cammino” va da Bologna fino al Santuario de La Verna.

Palazzo della Ragione e il Sotto Salone

Fulcro della vita economica cittadina, oggi come il passato, il Palazzo della Ragione è uno dei simboli di Padova, datato 1218. Un grande salone pensile ospita un ciclo astrologico medievale, ma anche la pietra del Vituperio, su cui i debitori insolventi erano obbligati a battere per tre volte le natiche, dopo essersi spogliati (la pratica è all’origine dell’espressione restare in braghe di tela), e il grande cavallo ligneo, realizzato da Annibale Capodilista per una giostra e in seguito donato dalla famiglia alla città. Dal 2006 è presente la ricostruzione del pendolo di Foucault. Al piano terra, il mercato coperto più antico d’Europa, cosiddetto Sotto Salone: due corridoi che ospitano botteghe storiche e negozi di alimentari, salumifici, bar e macellerie dove potete trovare prodotti genuini in un ambiente d’eccezione.

Il Caffè Pedrocchi

Con il “Prato senza erba” e il “Santo senza nome”, a Padova c’è anche il “Caffè senza porte”: stiamo parlando dello storico Caffè Pedrocchi, che dalla data di apertura, il 1831, fino al 1916, era aperto giorno e notte. Luogo di ritrovo per studenti, artisti, letterati e patrioti, è opera dell’architetto Giuseppe Jappelli. Venne poi affiancato, nel 1836, dal Pedrocchino, elegante costruzione neogotica riservata alla pasticceria.

Spritz, “graspe” e vini

Bere in compagnia non conosce mai crisi: se sei a Padova non può mancare uno spritz seduti all’ombra di Palazzo della Ragione in Piazza delle Erbe o Piazza della Frutta, o ai piedi della Torre dell’Orologio in Piazza dei Signori. Per i palati più raffinati le grappe (in dialetto padovano “graspe”), come la “Of” di Bonollo prodotta a Mestrino all’amarone barrique, la rivoluzionaria vintage a sei stelle, al di là dei confini del lusso. Non manca poi in ogni locale una ricca carta di vini nostrani: dal Merlot al Cabernet, oltre ai vari Fior d’Arancio prodotti nei vicini Colli Euganei o a Chardonnay e il Friularo Ambasciatore delle Cantine del Conselvano.

Percorso lungo le mura

In bici, a piedi o in barca: il giro delle mura di Padova ti accompagna in 500 anni di storia. Sono le mura rinascimentali e le mura medievali: passando per 19 bastioni e 6 porte ancora esistenti, è possibile visitare il patrimonio che un tempo ha protetto il centro cittadino.

Osservatorio Astronomico La Specola

L’Osservatorio Astronomico di Padova è conosciuto da molti come la torre della Specola o la Torre di Galileo, dove, secondo una falsa tradizione, il celebre scienziato pisano eseguì le sue straordinarie scoperte astronomiche. In realtà l’edificazione della Torre, disposta lungo 200 gradini, è posteriore, ma conserva oggi in esposizione gli antichi strumenti utilizzati per la ricerca nell’ambito della “scienza del cielo”.  Il percorso di visita al museo astronomico si snoda ora attraverso tutta la torre (200 gradini, senza ascensore), toccando tutte le sale utilizzate dagli astronomi padovani dei secoli scorsi.

In Burchiello fino a Venezia

Da marzo a ottobre, dallo storico porticciolo di porta Portello, parte il Burchiello, una minicrociera tra le Ville Venete della Riviera del Brenta, da Padova a Venezia e viceversa, tra arte e storia, lungo il percorso dell’antico Burchiello veneziano del ‘700. La navigazione è accompagnata da una guida turistica abilitata, che accompagnerà i turisti lungo la traversata fluviale e negli interni di alcune delle Ville Venete della Riviera: Villa Foscari detta La Malcontenta, Villa Widmann di Mira e Villa Pisani di Stra. All’ora di pranzo è possibile sostare al famoso ristorante Il Burchiello di Oriago, dove il battello attracca a metà giornata.

Prato della Valle e la Basilica di Santa Giustina

Il cosiddetto “Prato senza erba” è da considerarsi un vero e proprio museo a cielo aperto nel quale le storiche residenze che lo circondano e le 78 statue che lo adornano possono narrarci il passato, non solo di Padova ma dell’intera Europa. Qui si svolge il mercato settimanale del sabato, ogni terza domenica del mese il mercatino dell’antiquariato e non mancano manifestazioni e spettacoli durante tutto l’anno. Un Prato che vede nei caldi pomeriggi d’estate gruppetti di persone che si godono l’ombra stesi sull’erba dell’Isola Memmia, ma anche giovani più sportivi che preferiscono lo skateboard, i pattini o una corsa lungo l’anello esterno.

I contatti

Uffici di informazione e Accoglienza Turistica Padova IAT Pedrocchi
Vicolo Cappellato Pedrocchi 9, Padova
049.5207415
info@turismopadova.it
www.turismopadova.it

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