Borghi da scoprire e… gustare

A Gradella, tra cascine e vecchi fienili, e a Vogogna, in Val d’Ossola, per tornare al Medioevo

A Gradella, tra cascine e vecchi fienili, e a Vogogna, in Val d’Ossola, per tornare al Medioevo
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Gradella, tra cascine e vecchi fienili

Se volete immergervi nella fiabesca e antica atmosfera delle cascine lombarde, tra filari d’alberi, vecchi fienili e la classica osteria di paese, il posto dove dovete andare è Gradella, frazione di Pandino, nel Cremonese. Camminando tra case dipinte in giallo profilate di mattoni rossi poste attorno a corti comunicanti, si entra in un ambiente poetico e unico che non può essere intaccato da capannoni, ipermercati o outlet, visto che non è possibile l’espansione edilizia ma solo il recupero del patrimonio esistente rispettando i criteri costruttivi tradizionali. Se poi riuscite a fare questa passeggiata in una di quelle mattine autunnali, immersi in un po’ di quella nebbia sempre più rara anche in Pianura padana, sarebbe il massimo per ricostruire una singolare atmosfera...

Ci sono poi diverse cose da vedere, lì e nella vicina Pandino. Ai margini del borgo sorge villa Maggi, già esistente nel XVII secolo, che venne utilizzata durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1944, come quartier generale, dal Generale Graziani, comandante delle forze armate della Repubblica Sociale Italiana, che vi s'incontrò con Mussolini e il Feldmaresciallo Kesselring, mentre nel centro di Gradella si erge la chiesa Parrocchiale costruita a partire dal 1895 e dedicata alla Santissima Trinità e a San Bassiano, e davanti al cimitero è collocata una piccola cappella sul luogo dove si trovava il lazzaretto, sorto durante la peste del 1630.
A Pandino, invece, non perdetevi il castello Visconteo edificato da Bernabò Visconti e Regina della Scala nel 1355 che conserva due delle quattro torri originarie e stanze con le pitture volute dai signori di Milano, soprattutto motivi geometrici alternati agli stemmi di famiglia, la chiesa di Santa Marta, eretta probabilmente nella seconda metà del XV secolo, con interessanti affreschi votivi databili tra ’400 e ’500, e la Parrocchiale di Santa Margherita, riedificata in forme neoclassiche nel corso degli ultimi anni del ’700, dopo che la chiesa originaria era andata distrutta.
Nella pausa pranzo, vi consigliamo di assaggiare i prelibati tortelli cremaschi, preparati con amaretti, spezie ed erbe aromatiche, e il caratteristico panarone, un tradizionale formaggio padano dal gusto amarognolo, nato proprio a Pandino.

Vogogna, in Val d’Ossola per tornare al Medioevo

Un po’ di Medioevo in mezzo alle montagne della Val d’Ossola. È quello che si può scoprire a Vogogna in provincia di Verbano Cusio Ossola, un tempo florido borgo sull’antica strada del Sempione, circondato da fortificazioni militari, che conserva angoli e scorci suggestivi ammirabili passeggiando sugli antichi acciottolati, immersi tra il grigio delle “beole” dei tetti e il verde dei boschi del Parco nazionale della Val Grande di cui fa parte. Insomma, un ambiente da favola reso ancora più affascinante dai resti della sovrastante rocca che sembra nata da nuda roccia. Poco sotto è il Castello Visconteo che, con le sue torri e le caratteristiche mura merlate, domina Vogogna dalla metà del XIV secolo.

Edificato nel 1348 da Giovanni Visconti, vescovo di Novara, il castello venne progettato allo scopo di difendere tanto il piccolo centro di Vogogna quanto l’intera valle: la visita si articola su due piani e si può accedere alle torri con una bella vista panoramica. Nello stesso periodo viene costruita una cinta di mura più ampia per proteggere l'intero paese, di cui oggi non resta quasi più nulla, e il bel Palazzo del Pretorio, un palazzetto gotico sul modello architettonico del broletto lombardo, sostenuto da archi acuti poggianti su tozze colonne, edificato nel 1348 e sede fino al 1819 del governo dell’Ossola Inferiore: lo spazio coperto sotto al porticato era utilizzato per le assemblee pubbliche e come mercato, mentre la parte superiore ospitava l'amministrazione civile e giudiziaria. Ammirate anche, nella piazzetta antistante, l’antica fontana in marmo rosa di Candoglia. Intorno al Pretorio, poi, si trovano le dimore più signorili, come Villa Biraghi Lossetti a fianco della chiesetta di Santa Marta.
Chi ha voglia di camminare, può prendere la mulattiera che risale il torrente e in 20 minuti porta alla vecchia frazione di Genestredo, dalle caratteristiche abitazioni rurali in pietra ricche di motivi medievali da cui si può raggiungere il romantico rudere della rocca.
Dopo la visita, approfittatene per assaggiare gli gnocchi all’ossolana, uno dei piatti più noti della cucina locale: si ricavano da un impasto di farina di castagne, zucca e passata di patate lesse, e si condiscono con burro fuso e formaggio nostrano. Degni di nota sono anche diversi formaggi e salumi caratteristici della Val d’Ossola.

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