Scuderia Ferrari: per il GP di Monza celebra la fibra di carbonio
Il Cavallino Rampante rende omaggio ad un materiale che rappresenta lo stato dell’arte nella costruzione delle auto da corsa
Scuderia Ferrari: per il GP di Monza celebra la fibra di carbonio. Si tratta di un omaggio a ciò che rappresenta lo stato dell’arte nella costruzione delle auto da corsa: un materiale che si contraddistingue soprattutto per le sue doti di leggerezza e resistenza che hanno permesso di fare eccezionali passi avanti anche sotto il profilo della sicurezza. Per questo entrambe le SF-24 avranno un piccolo tocco dedicato alla tematica scelta: i numeri 16 e 55 sulla carrozzeria non saranno come di consueto in bianco bordati di giallo, ma in carbon look, scelta appositamente per far risaltare le trame intrecciate e i riflessi naturali della fibra di carbonio. A risaltare di più saranno però sicuramente gli accessori di questo weekend, e dunque tute, caschi, scarpe e occhiali, tutti ispirati a questo materiale.
Scuderia Ferrari rende omaggio alla fibra di carbonio
Processata per la prima volta nel 1958 negli Stati Uniti, la fibra di carbonio è stata sviluppata a fondo anche nel Regno Unito e in Giappone. In Formula 1 arrivò nel 1981 grazie a una geniale intuizione del progettista John Barnard, a quel tempo attivo in Inghilterra. Nel 1982 la Scuderia Ferrari iniziò a rinforzare il telaio in alluminio della 126 C2 con pannelli in fibra di carbonio e a progettare interamente le ali nel nuovo materiale. L’anno seguente, a metà stagione, arrivò il debutto della 126 C3, prima vettura con monoscocca in carbonio realizzata a Maranello. All’esordio ci fu il podio a Silverstone con Patrick Tambay, alla seconda uscita la vittoria, in Germania, grazie a René Arnoux.
L’evoluzione continua
A partire dal nuovo millennio l’impiego della fibra di carbonio è aumentata ancora, grazie alle capacità sempre migliori di caratterizzazione che, di fatto, ne hanno consentito qualsiasi utilizzo. Dal 2001 tutti i bracci di sterzo e sospensioni sono in carbonio e lo stesso vale per i pedali di acceleratore e freno, modellati sulle forme della scarpa del pilota. La scatola del cambio, in metallo fino al 2003, è inizialmente diventata un ibrido di titanio e carbonio ed è totalmente di quest’ultimo materiale a partire dal 2014. Nel contempo le carrozzerie delle vetture si sono riempite di ali e particolari che permettono di creare carico aerodinamico e di generare vortici virtuosi, invisibili all’occhio umano, che contribuiscono a tenere la vettura incollata all’asfalto e la rendono così sempre più rapida.
Carbon look per Monza
In occasione del Gran Premio d’Italia, dunque, Charles Leclerc e Carlos Sainz avranno i loro caschi Bell in una speciale edizione: il rosso lascerà spazio al carbonio a vista – i caschi di Formula 1 come abbiamo detto sono per loro natura in carbonio – e l’unico altro colore complementare sarà il giallo, già celebrato negli anni scorsi proprio a Monza e da sempre una tinta in sintonia con la Ferrari e la Scuderia dato che è il colore della città di Modena, quello scelto da Enzo Ferrari come sfondo al Cavallino Rampante nero ricevuto in dono dalla famiglia dell’eroe di guerra Francesco Baracca. Il carbon look sarà anche sulle tute da gara dei piloti, realizzate da Puma, mentre le t-shirt con le quali si muoveranno nel paddock, così come il cappellino e le scarpe Speedcat Pro, saranno in nero e giallo.