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In Romagna un percorso dedicato alle moto elettriche

Un itinerario di 700 chilometri sui passi dell’Appennino, in mobilità eco-sostenibile

In Romagna un percorso dedicato alle moto elettriche
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In Romagna un percorso dedicato alle moto elettriche, per abbinare la passione per le due ruote all'energia pulita e a una mobilità eco-sostenibile. Un percorso di 700 chilometri sui passi più belli e adrenalinici dell’Appennino romagnolo in sella a una Zero Motorcycles, la motocicletta dell’azienda californiana specializzata in mezzi elettrici. A sperimentare il percorso in sella alla moto a basso impatto ambientale, sono stati due giornalisti riminesi, Emilio Salvatori e Cristina Zoli, che hanno così promosso il lancio di “Romagna Electric Motorcycle”, la declinazione verde del progetto lanciato da Visit Romagna per promuovere sul proprio territorio il mototurismo.

In Romagna un percorso dedicato alle moto elettriche

Un primo viaggio dove la conoscenza diretta del territorio e delle problematiche specifiche della mobilità elettrica ad ampio raggio – prima fra tutte il tema dell’autonomia e conseguentemente degli impianti di ricarica - costituiscono una base utilissima di lavoro per lo sviluppo di un turismo green accanto a quello dei veicoli ad emissioni zero. Il viaggio di Salvatori e Zoli è partito da Rimini per arrivare in Valmarecchia, toccando Carpegna per giungere a Sestino, e proseguire superando Passo di Viamaggio fino bagnodiromagna. Da Bagno il Passo dei Mandrioli, a cui hanno fatto seguito i passi più epici che tutti i motociclisti tosco – romagnoli hanno nel cuore, dal Passo dei Fangacci a quello della Calla fino al mitico Muraglione, per poi, toccata Tredozio e Modigliana, scendere fino a brisighella.

In sella ad una moto a impatto zero

La magia del Parco dei Gessi per arrivare sul corso del Santerno e seguirlo fino a casteldelrio per poi raggiungere Marradi, sanbenedettoinalpe e Corniolo. Poco distante l’oro blu della diga di Ridracoli, e poi Santa Sofia per arrivare, superato il Passo del Carnaio, a Sarsina, Perticara, soglianosulrubicone e Santarcangelo, per poi chiudere nuovamente a Rimini l’avventura e un anello, lungo 700 km, 4 giorni, otto rifornimenti. Il tutto in sella a una moto a impatto zero, che ha permesso ai motorider romagnoli di viaggiare tra i luoghi più belli della terra universalmente conosciuta come la “Terra dei Motori”, per tracciare itinerari, far emergere le criticità, ma anche individuare i problemi e godere delle potenzialità che questo nuovo modo di viaggiare offre nel pieno rispetto dell’ambiente, magari all’interno di luoghi magnifici quanto delicati come le foreste millenarie casentinesi.

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