l'analisi

Turismo Enogastronomico: l’Italia conquista i viaggiatori internazionali

Il Rapporto 2025 mostra come cibo, vino e territori stiano trainando l’interesse globale

Turismo Enogastronomico: l’Italia conquista i viaggiatori internazionali

Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2025, curato da Roberta Garibaldi per Aite, ha evidenziato un forte incremento dell’attenzione internazionale verso il nostro Paese. Per la prima volta il documento ha approfondito aspettative, comportamenti e motivazioni dei viaggiatori stranieri che scelgono l’Italia guidati dal gusto, offrendo una fotografia chiara dell’evoluzione del settore.

Una reputazione in crescita tra i principali mercati

Dalle analisi è emerso che l’Italia continua a essere percepita come una delle mete più ambite per chi viaggia alla scoperta dei sapori locali. Oltre la metà dei turisti tedeschi, svizzeri, austriaci e statunitensi considera il nostro Paese la destinazione ideale per vivere esperienze legate al cibo e al vino, mentre per i visitatori francesi rimane ancora centrale l’interesse per il patrimonio storico. L’intenzione di programmare un viaggio entro i prossimi tre anni ha raggiunto percentuali particolarmente elevate: si va dall’81% degli svizzeri e austriaci al 55% dei tedeschi, un dato che conferma l’enorme potenziale di crescita.

Le motivazioni del viaggio e gli elementi che influenzano la scelta

Tra il 60% e il 74% dei turisti provenienti da Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Germania, Austria e Svizzera ha dichiarato di aver compiuto almeno un viaggio motivato dall’enogastronomia negli ultimi anni. La qualità del paesaggio rurale e la possibilità di trovare ristoranti autentici rappresentano fattori decisivi per oltre l’80% degli intervistati. Gli statunitensi mostrano una forte preferenza per attività a tema e ristoranti di alto livello, mentre i francesi vivono il viaggio gastronomico come un’esperienza legata al lusso. Nel panorama delle mete più attrattive spiccano Toscana, Sicilia, Sardegna e Puglia, mentre l’enoturismo continua a essere un richiamo significativo grazie a territori come il Chianti, l’Etna e Montepulciano.

Il peso economico del settore e la crescita della spesa media

Nel 2024 il comparto enogastronomico ha raggiunto un valore stimato di 12,6 miliardi di euro, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente. Il turismo del gusto ha rappresentato il 15% della spesa complessiva dei viaggiatori in Italia, sostenuto soprattutto da mercati ad alta capacità di spesa come Stati Uniti, Germania e Svizzera. L’85% dei turisti stranieri ha manifestato il desiderio di tornare per esplorare nuovi territori attraverso i prodotti locali. Anche la spesa quotidiana è aumentata, attestandosi a 155 euro al giorno, di cui una parte consistente dedicata alla ristorazione e ai prodotti tipici.

Un viaggiatore giovane, istruito e molto digitale

La ricerca ha delineato un profilo preciso del turista enogastronomico internazionale: prevalentemente under 45, con un livello di istruzione elevato e abituato a utilizzare piattaforme digitali per prenotare esperienze culinarie. L’influenza dei social media è in continua crescita, soprattutto tra americani e francesi, che dichiarano di lasciarsi ispirare da contenuti legati alla cucina italiana pubblicati da influencer, ristoranti e viaggiatori. Sempre più persone sono inoltre disposte a investire in attività personalizzate, come corsi di cucina o incontri con produttori.

La ricerca dell’autenticità e il valore delle relazioni

Il rapporto ha messo in luce una trasformazione culturale profonda: chi viaggia per scoprire il gusto non si accontenta più dei piatti iconici, ma desidera entrare in contatto con chi quei sapori li crea ogni giorno. Le esperienze intime e su misura, come degustazioni per gruppi ristretti o visite guidate da chef e agricoltori, stanno diventando la norma. Crescono anche le comunità del gusto, dai wine club agli orti condivisi, e si rafforza il legame tra alimentazione, benessere e longevità, testimoniato dall’interesse verso le Blue Zones italiane. Il turismo enogastronomico emerge così come un motore di sviluppo culturale e territoriale, in grado di coniugare economia, ambiente e qualità della vita.