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L’open air cresce ancora: nel 2025 presenze a quota 74 milioni

I dati confermano un trend positivo per campeggi e villaggi turistici italiani: fatturato oltre gli 8 miliardi

L’open air cresce ancora: nel 2025 presenze a quota 74 milioni

Il turismo open air continua a macinare numeri da record. Secondo le stime diffuse in occasione del Forum Open Air 2025, elaborate da HBenchmark e Ciset Ca’ Foscari per Faita Federcamping, la stagione 2025 ha registrato un aumento del 3,3% dell’occupazione media rispetto al 2024. Le presenze complessive sono salite a 74 milioni, un milione in più rispetto all’anno precedente, mentre il fatturato totale, diretto e indiretto, ha raggiunto quota 8 miliardi e mezzo di euro. Si tratta di risultati che consolidano una tendenza ormai stabile: campeggi e villaggi turistici rappresentano una delle anime più vivaci del turismo italiano, capaci di coniugare natura, libertà e un livello di accoglienza sempre più alto.

Mobile home in testa ai ricavi

Dall’analisi del campione Faita, che ha coinvolto 102 campeggi e villaggi turistici distribuiti in 10 regioni per un totale di 37.500 unità abitative, emerge un quadro preciso delle preferenze dei vacanzieri. Le piazzole restano le unità più richieste (59% delle vendite), ma sono le mobile home a trainare i ricavi, generando oltre la metà del fatturato complessivo (51%) pur rappresentando solo il 29% delle unità vendute. Il dato racconta una trasformazione ormai evidente: la vacanza all’aria aperta non è più sinonimo di essenzialità, ma di comfort, autonomia e servizi personalizzati, senza rinunciare al contatto con la natura. Il turista del 2025 cerca esperienze su misura, spazi privati e un equilibrio tra libertà e comodità.

Stranieri protagonisti della stagione

Anche la provenienza e i comportamenti dei turisti contribuiscono a delineare un panorama interessante. Gli ospiti danesi risultano i più spendaccioni, con una media di 164 euro per l’alloggio, seguiti dagli olandesi (135 euro), mentre gli italiani si fermano a 94 euro. A premiare il settore sono però soprattutto le lunghe permanenze: i viaggiatori dei Paesi Bassi si fermano in media 11,6 notti, seguiti dai danesi (11,2) e dai tedeschi (10,4), che restano il principale bacino di utenza. Gli italiani e gli austriaci si attestano invece su soggiorni di poco superiori alla settimana. Questi dati confermano la forte attrattività dell’Italia per il pubblico europeo, che considera campeggi e villaggi italiani mete ideali per vacanze rilassanti, sostenibili e di lunga durata.

Una vacanza che evolve con i tempi

Il successo dell’open air è il risultato di un’evoluzione profonda. Da esperienza economica e spartana, si è trasformato in un modello turistico contemporaneo, capace di unire sostenibilità ambientale, comfort e autenticità. Strutture sempre più digitalizzate, aree verdi curate e soluzioni abitative innovative hanno reso questo tipo di vacanza un punto di riferimento anche per famiglie e viaggiatori esigenti. Il 2025 conferma così che il turismo all’aria aperta non è più una nicchia, ma una colonna portante del sistema turistico italiano, con prospettive di ulteriore crescita grazie all’attenzione per la qualità, l’ambiente e la valorizzazione dei territori.