Impianti fotovoltaici e sistemi di energy storage
Quello più diffuso si definisce «grid connected» e lavora in parallelo con la rete elettrica. Il cambio di passo avviene coi sistemi di accumulo
Parliamo di impianti fotovoltaici e sistemi di energy storage. Da tempo si parla di impianti fotovoltaici e specialmente negli ultimi mesi, con gli incredibili rincari relativi all’energia elettrica e soprattutto al gas, questo argomento è diventato sempre più gettonato. In sostanza installare un impianto fotovoltaico per la nostra abitazione ci permette di sfruttare le energie rinnovabili, ossia il sole. Così facendo, utilizzando anche un sistema di accumulo, è possibile abbattere i costi per l’energia elettrica e provare a fare altrettanto con il gas, previa installazione di pompa di calore per il riscaldamento e l’acqua calda e fornelli a induzione per la cucina. Vivere senza gas è possibile, così come sfruttare il sole per alimentare la propria casa. Entriamo nel dettaglio.
Impianti fotovoltaici e sistemi di energy storage
Oggi esistono due tipologie di impianti fotovoltaici. Quello più diffuso si definisce «grid connected», riferito ad impianti connessi alla rete. Questi lavorano in parallelo con la rete elettrica: la produzione si integra con quella proveniente dalla rete, limitandone così la richiesta. Inoltre la parte eccedente viene venduta alla rete. Per far sì che venga massimizzato l’autoconsumo, è spesso prevista la presenza di un sistema di batterie che ha il compito di accumulare energia di giorno. Attenzione poi agli impianti isolati dalla rete, ossia i cosiddetti «stand alone»: sono indipendenti dalla rete elettrica e assicurano l’alimentazione di carichi specifici. Spesso sono provvisti di un sistema di energy storage in grado di garantire la «continuità di servizio».
I componenti dell’impianto
La parte più visibile e fotografata sono sicuramente i moduli fotovoltaici. Grazie a questi l’impianto riesce a catturare l’energia irraggiata dal sole. Ed essendo realizzati in silicio riescono a produrre energia dalla luce solare. Altro «pezzo forte» dell’impianto è l’inverter: parliamo del dispositivo elettronico che trasforma l’energia elettrica prodotta dai moduli (cosiddetta corrente continua) nella stessa tipologia di quella utilizzata dagli apparecchi residenziali (elettrodomestici, ecc.) o industriali (cosiddetta corrente alternata). L’energy storage consente di migliorare l’efficienza dell’impianto accumulando l’energia prodotta durante il giorno per utilizzarla anche quando l’impianto non produce. In questo modo si massimizza l’autoconsumo dell’energia prodotta senza cambiare le proprie abitudini di consumo. Infine ecco il sistema di monitoraggio: permette di controllare il proprio impianto da remoto, monitora l’andamento della produzione e dell’autoconsumo e verifica lo stato dell’inverter.