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I lavori di ristrutturazione per il risparmio energetico

Dalla sostituzione dei serramenti alla pompa di calore, passando per il cappotto termico, la coibentazione del tetto e gli infissi monoblocco

I lavori di ristrutturazione per il risparmio energetico
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Quali lavori di ristrutturazione per il risparmio energetico? Anche alla luce delle tante agevolazioni fiscali presenti, ristrutturare casa può davvero diventare un’opportunità interessante. Esistono diversi interventi che possono cambiare il volto della vostra abitazione, non tanto dal punto di vista estetico, ma da quello energetico. Si tratta di lavori in grado di riscrivere la classe energetica di un edificio o di un appartamento, ma soprattutto di farci risparmiare in bolletta. E di conseguenza ci ritroveremo a parlare anche di un risparmio in termini di inquinamento ambientale, oltre che di un comfort più elevato all’interno dell’abitazione.

I lavori di ristrutturazione: i serramenti

Spifferi e ponti termici sono all’ordine del giorno nei vecchi serramenti. La loro sostituzione con modelli di nuova concezione e maggiormente performanti regalerà sicuri benefici. Servono dunque serramenti realizzati in materiali coibentanti (vedi PVC e legno a taglio termico), con vetri doppi oppure tripli (in base alle esigenze climatiche) e camera d’aria con argon. Attenzione anche alle tapparelle: se vengono sostituite è bene verificare la coibentazione dei cassonetti, per evitare le infiltrazioni d’aria.

L’installazione di infissi monoblocco

In caso di ristrutturazioni più importanti, potrebbe essere opportuno l’utilizzo di infissi monoblocco. Si tratta di sistemi autoportanti e prefabbricati che integrano più componenti di una finestra o portafinestra. In sostanza parliamo di un controtelaio termoisolante che include sottobancale, spalle coibentanti e cassonetto per avvolgibile e altri elementi oscuranti. Questi tre elementi sono assemblati insieme e in seguito sono applicati sul foro in muratura: visivamente si otterrà una sorta di «cornice» in cui saranno poi inserite le finestre (e avverrà anche l’inserimento di un isolante termico nelle fessure, solitamente schiuma in poliuretano). Tale soluzione è sempre più gettonata: in primis perché utilizzando i monoblocchi coibentati si otterrà un isolamento termico e acustico dell’infisso, senza doversi preoccupare dell’eventuale formazione di ponti termici. Inoltre è poi possibile inserire zanzariere o frangisole, a seconda delle esigenze.

Il cappotto termico

Si tratta dell’intervento principe per migliorare la coibentazione di un’abitazione, riducendo quindi il fabbisogno energetico. Installando il cappotto si può affermare che gli ambienti di casa rimarranno freschi più a lungo durante il periodo estivo dato che si eviterà il surriscaldamento delle pareti. E allo stesso tempo saranno più caldi in inverno, evitando la dispersione. Tecnicamente il cappotto è composto da una serie di strati isolanti, applicati alle pareti, leggermente separati fra di loro in modo tale da riempire gli spazi con schiuma espansa, per garantire un isolamento completo, sia dal punto di vista termico che da quello acustico.

La coibentazione del tetto

Dal punto di vista tecnico la coibentazione del tetto è una pratica capace di portare al massimo l’isolamento termico di una casa. Per realizzarla vengono utilizzate diverse tipologie di materiali, utili per creare dei pannelli isolanti: i più utilizzati, e performanti, sono il sughero, la fibra di legno, il vetro granulare e la schiuma di poliuretano espanso. Discorso correlato è quello della ventilazione del tetto: chi opta per questa pratica va a costruire una struttura che garantisce la circolazione dell’aria fra lo strato isolante e la copertura. In questo modo si aiuta la coibentazione a rimanere asciutta in inverno, impedendo d’estate al calore di penetrare in casa. In sostanza si tratta di un ulteriore tecnica che accrescerà il comfort abitativo della nostra abitazione.

Impianto solare termico

Prevede lo sfruttamento dell’energia solare secondo un principio analogo ad un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, ma con l’obiettivo invece di riscaldare un liquido collocato all’interno di appositi pannelli, che a sua volta, grazie ad uno scambiatore, trasferisce il calore assorbito all’acqua che può essere utilizzata per il riscaldamento o per l’acqua calda sanitaria. Proseguiamo ora con i lavori di ristrutturazione.

La pompa di calore

Può essere utilizzata in sostituzione della caldaia a condensazione, alimentata a gas. La pompa di calore sfrutta l’energia termica presente naturalmente nell’aria esterna (o acqua di falda) per trasferire calore all’interno degli ambienti, utilizzando energia elettrica (l’abbinamento perfetto è infatti con l’impianto fotovoltaico e il suo utilizzo più performante con i sistemi di distribuzione del calore a bassa temperatura, come il riscaldamento a pavimento). Il calore viene trasferito all’acqua dell’impianto, che circola nei terminali. Quali vantaggi? Non necessita di gas e sfrutta una fonte di energia rinnovabile, senza produrre emissioni nocive per l’ambiente.