Dal Bonus Verde a quello per l’acqua potabile
Il primo è stato prorogato fino al 2024, il secondo al 2023. E poi c’è il Bonus Risparmio Idrico, per cui si attende ancora l’operatività
Dal Bonus Verde a quello per l’acqua potabile. Oltre ai bonus più gettonati e conosciuti, ne esistono altri che possono rivelarsi molto utili. Su tutti ecco il Bonus Verde, agevolazione ormai in vigore da parecchi anni e che la Legge di Bilancio 2022 ha prorogato fino alla fine del 2024: consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per gli interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, così come per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Inoltre danno diritto all’agevolazione anche le spese di progettazione e manutenzione se connesse all'esecuzione di questi interventi. La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e deve essere calcolata su un importo massimo di 5mila euro per unità immobiliare a uso abitativo.
Il Bonus Verde
Pertanto, la detrazione massima è di 1.800 euro (36% di 5mila) per immobile. Come per le altre agevolazioni, il pagamento delle spese deve avvenire attraverso strumenti che ne consentano la tracciabilità (per esempio, bonifico bancario o postale). Hanno diritto all’agevolazione i contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi e che hanno sostenuto le relative spese. Sono agevolabili anche le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5mila euro per unità immobiliare a uso abitativo. In questo caso, ha diritto alla detrazione il singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Bonus Acqua Potabile
La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato al 2023 questa agevolazione inizialmente introdotta per il biennio 2021-2022. Di che si tratta? Per razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica, è previsto un credito d'imposta del 50% delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti. L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche, mentre è di 5mila euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
Bonus Risparmio Idrico
Nella stessa scia del Bonus Acqua Potabile si inserisce il Bonus Risparmio Idrico. Per favorire il risparmio di risorse idriche è riconosciuto un bonus di 1.000 euro alle persone fisiche, residenti in Italia, che sostituiscono su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari i sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto, ma anche la rubinetteria, i soffioni e le colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato. Tuttavia attualmente non è possibile sfruttare tale incentivo: ancora non è chiaro quando saranno avviate le domande per richiedere il Bonus Idrico 2023, relativo dunque al rimborso delle spese del 2022.
Quando viene riconosciuta
In particolare, l’agevolazione è riconosciuta per le spese sostenute per la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti; per la fornitura e l'installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.