la scelta

Box doccia e walk in, come orientarsi?

Il primo può essere quadrato, rettangolare o semicircolare, il secondo rappresenta la soluzione ideale per ambienti di grandi dimensioni

Box doccia e walk in, come orientarsi?
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Box doccia e walk in, come orientarsi? Il bagno di casa rappresenta una piccola oasi in cui rifugiarsi e prendersi cura di se stessi. In particolare il momento della doccia è uno dei più attesi della giornata: c’è chi ama farla appena sveglio, mentre c’è chi non vede l’ora di abbandonarsi all’acqua alla fine della giornata lavorativa. Si tratta di un’azione molto importante, capace di rigenerarci e disintossicarci da stress e stanchezza. Perciò diventa fondamentale scegliere un box doccia che si rispetti, allo stesso tempo pratico e funzionale. Per orientarsi nella scelta delle diverse soluzioni è necessario prima aver ben chiaro quante sono il numero di pareti fra cui andrà installata (una, due o tre), così come la tipologia di aperture più adatta al nostro bagno.

Box doccia e walk in

Partiamo dal vero e proprio box doccia. Si tratta della soluzione ideale per chi ha un bagno di piccole e medio-piccole dimensioni: può essere quadrato, rettangolare o semicircolare, installabile su due o tre pareti e in grado di offrire diverse alternative per l’entrata (ovvero porte scorrevoli, a battente o pieghevoli). Un’altra opzione è rappresentata dalla porta doccia: in questo caso si ha un ingresso frontale e si può realizzare ovviamente con tre pareti a disposizione, così come con due e andando poi ad aggiungere un’eventuale terza parete fissa. Eccoci poi al walk in, letteralmente «entraci» in inglese: per realizzarlo serve innanzitutto lo spazio, un bagno di ampie dimensioni. Si caratterizza per un design moderno, essenziale. Rispetto alle docce classiche mancano le porte: due lati della doccia sono a muro, il terzo è il vetro, il quarto non esiste.

Fra materiali e spessore

Attenzione poi al materiale del box doccia (o walk in): ne troveremo in acrilico o in vetro temperato. Diciamo subito che il primo era gettonato in passato, mentre ora il secondo lo ha surclassato in termini di vendite e prestazioni. L’acrilico si deteriora con il passare del tempo e di conseguenza ha anche un costo molto più contenuto. Per quanto riguarda il vetro temperato è utile scegliere il giusto spessore: soluzioni low cost prevedono vetri da 3 millimetri, magari accoppiati a vetri più spessi sui lati scorrevoli, da 4 o 5 millimetri. La misura più diffusa è 6 millimetri, ma chi è a caccia di soluzioni molto robuste farebbe bene a virare sugli 8 mm (da scegliere assolutamente in caso di docce walk in).

La finitura del vetro

Merita una menzione anche la finitura del vetro: in passato si usano zigrinature varie, ora invece si preferiscono il trasparente o il satinato. Il vantaggio di uno è la possibilità di vedere il resto del bagno mentre si fa la doccia, l’altro invece garantisce una maggiore privacy. Attenzione anche al vetro fumé: si tratta di un vetro trasparente colorato di nero, tuttavia non oscurante.

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