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Albero di Natale, una tradizione a cui gli italiani non rinunciano

Resiste per l’87% dei nostri connazionali, ma anche il presepe non molla, allestito dal 57% dei cittadini

Albero di Natale, una tradizione a cui gli italiani non rinunciano
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Albero di Natale, una tradizione a cui gli italiani non rinunciano. Con l’arrivo dell’Immacolata è scattata la corsa all’addobbo per l’87% degli italiani che non rinunciano alla tradizione dell’albero di Natale, tra quanti hanno scelto l’abete naturale e chi si è indirizzato verso quello di plastica. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione dell’8 dicembre che segna tradizionalmente il via alle feste. Se la preparazione dell’albero si conferma l’usanza più gettonata, resiste anche quella del presepe, che è stato allestito da un 57% di cittadini, seppur con notevoli differenze lungo la Penisola. Al Nord Ovest la percentuale di chi fa l’albero scende all’83% mentre al Sud sale al 91%. I cittadini del Meridione si rivelano peraltro quelli più affezionati agli addobbi se si tiene conto che ben il 76% allestisce il presepe, che trova meno consensi soprattutto al Centro (47%).

Albero di Natale, vero o di plastica?

L’albero vero trova posto quest’anno in 3,7 milioni di case – rilevano Coldiretti/Ixe’ -, per una spesa media per l’acquisto di 39 euro tra vivai, garden, mercati contadini e supermercati, seppur con grande variabilità a seconda di specie e dimensioni. Si va dai 20/30 euro per le piante più piccole fino ai 150 o addirittura 200 per le specie più alte. Le varietà principali in vendita sono l’Abete rosso e la Normandiana. L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente poiché è coltivato soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Il consiglio al momento della scelta è quello di verificarne la certificazione presente sul cartellino, preferendo quelli di origine italiana, magari acquistati direttamente dai vivaisti.

Il differente impatto ambientale

Se l’albero di plastica resta la soluzione più gettonata da 3 famiglie su 4, non va dimenticato che questa scelta ha un alto costo ambientale, considerato che l’abete finto impiega oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. La coltivazione di un albero naturale sottrae 47 grammi di CO2 dall’atmosfera, la produzione invece di un albero sintetico rilascia nell’atmosfera tra i 40-60 kg di CO2, secondo l’analisi Coldiretti.

Suggerimenti utili

Il consiglio della Coldiretti è quello di sistemare l’albero di natale in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria o folate di vento, per la vicinanza a porte e finestre. Meglio poi non spruzzare neve sintetica perché l’albero e vivo e respira. La terra nel vaso va mantenuta umida, ma non eccessivamente bagnata, con l’utilizzo di un nebulizzatore. Al termine delle festività, se non ci sono le condizioni per piantare l’albero in giardino, si può cercare un centro di recupero, presente in alcuni vivai, ma anche nei Comuni e presso la Forestale che quando è possibile provvedono a ripiantarli in ambienti adatti.

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