Vino novello 2020, arrivano 3,5 milioni di bottiglie
Il “déblocage” tricolore arriva in anticipo di tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese
Arriva il vino novello 2020. Sono circa 3,5 milioni le bottiglie ottenute dalla vendemmia 2020. Questa ha sancito il primato mondiale italiano e la vittoria nella sfida delle vigne con la Francia, ma le misure anti pandemia con bar e ristoranti chiusi alle 18 frenano i brindisi. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il permesso di stapparlo scatta a livello nazionale dal 30 ottobre, in pieno coprifuoco anti coronavirus. Il novello è il vino che sancisce da sempre l’avvio delle visite nelle cantine e delle iniziative di promozione del mondo delle vigne e delle bottiglie Made in Italy che complessivamente vale circa 11 miliardi di euro ma che quest’anno rischia di essere pesantemente penalizzato dall’emergenza coronavirus con l’ultimo DPCM che vieta sagre e fiere, rassegne e incontri e limita l’attività della ristorazione.
Vino novello 2020
Il “déblocage” tricolore arriva in anticipo di tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese che si potrà invece assaggiare solo a partire dal 19 novembre 2020. Leggero e con bouquet aromatico il “vino da bere giovane” deve le sue caratteristiche al metodo di vinificazione. Fondato sulla fermentazione carbonica di grappoli integri di uve che vengono poi spremute a distanza di una decina di giorni. Per un vino delicato che di solito si attesta sugli 11 gradi ma che può raggiungere anche i 12. Il vino novello viene consumato soprattutto in abbinamento con i prodotti autunnali come i funghi o le caldarroste. Ma è un vino che si abbina bene anche con salumi e formaggi.
Verso San Martino
La produzione italiana è invece basata da sempre su uve di qualità Doc e Igt. E ha quindi registrato lungo la Penisola una rapida espansione toccando il picco di 17 milioni di bottiglie dieci anni fa. Per poi ritagliarsi una stabile nicchia di consumo con le circa 3,5 milioni di bottiglie attuali. Il novello, con la tecnica della macerazione carbonica che è più costosa di circa il 20 % rispetto a quelle tradizionali, è un vino dallo stile “spremuto e bevuto". Ha una limitata conservabilità, che ne consiglia il consumo nell’arco di 6 mesi. La tradizione vuole che l’apertura del novello si festeggi a San Martino, l’11 novembre. E' il giorno in cui da sempre i contadini chiudono la stagione dei raccolti e fanno il bilancio di un anno di lavoro.