Un settembre di conserve: le prepara una famiglia su cinque
E’ il momento di marmellate, passate, sottoli e sottaceti in vista dell’autunno
Un settembre di conserve: le prepara una famiglia su cinque. Il 21% si mette in questi giorni di settembre ai fornelli con pentole e vasetti per preparare marmellate, passate, sottoli e sottaceti in vista dell’autunno e garantirsi un’alimentazione più genuina naturale, 100% made in Italy, riducendo gli sprechi. Ad affermarlo è un’analisi condotta da Coldiretti/Ixe’. La passata di pomodoro è il prodotto più popolare tra i patiti del fai da te, seguita da sottolio e sottaceto e dalla classica marmellata. Ma la sorpresa è che la preparazione delle conserve trova i più assidui sostenitori nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni, a testimonianza di una tendenza tra i giovani a recuperare le ricette della tradizione e ad una maggiore attenzione alla sostenibilità e alla genuinità di quanto si porta in tavola.
Un settembre di conserve, con regole da rispettare
Ogni tipo di conserva ha le sue precise regole di preparazione. Quella di pomodoro prevede la selezione e il lavaggio accurato dei frutti, l’asciugatura, la cottura in acqua bollente per favorire il distacco della buccia dalla polpa e infine la spremitura, l’imbottigliamento e la sterilizzazione delle bottiglie. Non meno diffusi – secondo quanto rilevato da Coldiretti – sono i sott’oli cioè con ortaggi di stagione come zucchine e melanzane che vengono precedentemente lavati e scottati in acqua, aceto o vino, fatti asciugare, messi in vaso con diversi aromi e sterilizzati.
Trasformatori “fai da te”
Per le marmellate la frutta preferita va lavata, tagliata e lasciata a macerare con succo di limone e zucchero per una notte intera prima di essere cotta a fuoco medio per una trentina di minuti in modo da farla addensare prima di metterla in vasetto e sterilizzare lo stesso. Una opportunità che consente di utilizzare frutta molto matura che, proprio per tale motivo si può acquistare a cassette a prezzi convenienti, contribuendo ad evitare gli sprechi. L’attività di trasformatori “fai da te”, comunque comporta l’osservanza di precise regole in quanto la sicurezza degli alimenti conservati parte dalla qualità e sanità dei prodotti utilizzati, ma non può prescindere da precise norme di lavorazione che valgono per il settore agroindustriale, ma anche per i consumatori casalinghi, soprattutto nella fase della sterilizzazione.