Sette trucchi per ridurre il consumo di sale
Dalle alternative al non portarlo in tavola, passando per limitare i condimenti con il sodio
![Sette trucchi per ridurre il consumo di sale](https://newsprima.it/media/2023/03/salt-6728600_960_720-420x252.jpeg)
Ecco sette trucchi per ridurre il consumo di sale. Un utilizzo eccessivo determina un aumento della pressione arteriosa, con conseguente aumento del rischio di insorgenza di gravi patologie cardio-cerebrovascolari correlate all’ipertensione arteriosa, quali infarto del miocardio e ictus cerebrale. L’introito di sale è stato, inoltre, associato anche ad altre malattie cronico-degenerative, quali tumori dell’apparato digerente, in particolare quelli dello stomaco, osteoporosi e malattie renali. L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di consumare meno di 5 grammi di sale al giorno, tra quello già presente negli alimenti e quello aggiunto, quanto un cucchiaino da tè, corrispondenti a circa 2 grammi al giorno di sodio.
Sette trucchi per ridurre il consumo di sale
- Leggere attentamente l’etichetta nutrizionale per scegliere, in ciascuna categoria, i prodotti a minore contenuto di sale e cercare i prodotti a basso contenuto di sale, cioè inferiore a 0.3 grammi per 100 g (corrispondenti a 0.12 g di sodio).
- Ridurre l’uso di sale aggiunto in cucina, preferendo comunque, ove necessario, minime quantità di sale iodato.
- Limitare l’uso di altri condimenti contenenti sodio (dadi da brodo, maionese, salse, ecc.) e utilizziamo in alternativa spezie, erbe aromatiche, succo di limone o aceto per insaporire ed esaltare il sapore dei cibi.
Altri suggerimenti utili
- Non portare in tavola sale o salse salate, in modo che non si acquisisca l'abitudine di aggiungere sale sui cibi, soprattutto tra i più giovani della famiglia.
- Ridurre il consumo di alimenti trasformati ricchi di sale (snack salati, patatine in sacchetto, alcuni salumi e formaggi, cibi in scatola).
- Scolare e risciacquare verdure e legumi in scatola, prima di consumarli.
- Evitare l’aggiunta di sale nelle pappe dei bambini, almeno per il primo anno di vita.