Salumi calabresi, dalla soppressata al capocollo

Viaggio nei sapori di questa generosa regione del sud, fra prodotti preparati in modo tradizionale

Salumi calabresi, dalla soppressata al capocollo
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Salumi calabresi, una delizia per il palato. La generosa terra di Calabria offre una buona selezione di salumi preparati ancora in modo tradizionale. I più famosi sono la soppressata, le salsicce piccanti e dolci, il capocollo, la pancetta e le frittole. Andiamo a scoprirli uno ad uno. E ricordiamoci che soppressata, salsicce, capocollo e pancetta hanno ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.).

Soppressata

E' fatta con i lombi, parte più buona del maiale. La carne viene tritata e messa in contenitori di legno chiamati maijalla e arricchita con peperoncini rossi, pepe nero o finocchio. L'impasto viene quindi insaccato e fatto riposare per almeno sei mesi.

Salsicce

Si utilizza lo stesso procedimento per ottenere la soppressata. Si confezionano a rocchi di 6-7 cm si possono consumare fresche o grigliate.

Capocollo

Si ottiene dalla carne della coscia o dal guanciale, tagliata a filetti e messa in salamoia per circa sette giorni. Quindi, viene rivestito di pepe rosso e avvolto nel diaframma precedentemente essiccato, stretto con uno spago e fatto stagionare per un tempo che varia da 3 a 5 mesi.

Pancetta

Ricavata dal sottocostato inferiore del maiale, la pancetta viene tagliata in forme rettangolari del peso di 3-4 kg e ricoperta con sale e peperoncino e fatta stagionare per oltre due mesi. Si consuma fresca con il pane oppure tagliata pezzetti e utilizzata per condire paste o legumi.

Frittole, chiudiamo con il salumi calabresi

Cotenne di maiale ripulite e prive di peli, tagliate a pezzetti e fatte bollire in una pentola di rame con acqua e sale. Vengono quindi tolte, fatte raffreddare e conservate in ciotole di terracotta ricoperte da strutto. Si usano per insaporire i piatti (zuppe, frittate, ragù).

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