Raccolta di funghi, il decalogo del “cacciatore”
Una serie di consigli utili per chi intende mettersi alla ricerca nei boschi italiani
Scatta la corsa a porcini, finferli, trombette, chiodini nei boschi italiani. Con le piogge delle ultime settimane che hanno creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi. Soprattutto al Nord e nelle zone appenniniche mentre al Sud si dovrà ancora attendere. E’ necessario evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni. Ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica. Coldiretti ha stilato dieci regole da rispettare.
Il decalogo per la raccolta di funghi
Si parte con il documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche. Numero due: comunicare a qualcuno il proprio tragitto evitando le escursioni in solitaria. Il terzo ammonimento riguarda l’attenzione ai sentieri nel bosco che possono diventare scivolosi a causa della pioggia. Ecco il quarto: consultare i bollettini meteo e stare attenti al cambio del tempo. E ora il quinto consiglio: in caso di rischio fulmini non fermarsi vicino ad alberi, pietre e oggetti acuminati.
Istruzioni da osservare
Il punto numero sei ricorda di usare scarpe e vestiti adatti con scorte di acqua e cibo. Mentre il settimo suggerimento è quello di non raccogliere funghi sconosciuti. L’ottavo ricorda di verificare i limiti alla raccolta di funghi con i servizi micologici territoriali, mentre il nono raccomanda di pulire subito il fungo da rami, foglie e terriccio. Infine ecco il decimo e ultimo consiglio: per il trasporto meglio usare contenitori rigidi e areati che proteggono il fungo.