Olio extravergine d’oliva, 10 regole salva-gusto
Dalla categoria all’origine, passando per la campagna olearia e la corretta conservazione
Olio extravergine d’oliva, ecco 10 regole salva-gusto. Scegliere sempre extravergine, perché ottenuto senza estrazione chimica, meglio se italiano e Dop, diffidare del termine “condimenti”, rifiutare l’oliera al ristorante, leggere l’etichetta. Sono alcuni dei consigli salva spesa contenuti nel decalogo presentato da Coldiretti e Unaprol in occasione della Giornata dell’olio nuovo nei mercati di Campagna Amica.
Per un olio extravergine di qualità
La prima regola per garantirsi un olio di qualità è preferire la categoria “olio extravergine di oliva” (EVO) – spiegano Coldiretti e Unaprol -. E’ la categoria superiore, ottenuto direttamente dalle olive senza estrazione chimica. La lettura dell’etichetta rivela, infatti, molte cose sul prodotto che si sta per acquistare. Se, ad esempio, troviamo la parola “condimento”, si tratta di una miscela con olio di semi. E non è detto che una bottiglia di olio di una marca italiana o che ha il simbolo del tricolore contenga davvero prodotto 100% nazionale, soprattutto se costa troppo poco. L’origine del prodotto deve essere indicato chiaramente in etichetta. Se è italiano sarà riportato “olio italiano” ma se si legge “Ue e non Ue” potrebbe venire da ogni Paese del mondo. Un modo ulteriore per garantirsi la provenienza è quello di scegliere oli a denominazione di origine, Dop o Igp.
Olio extravergine d’oliva, 10 regole salva-gusto
1- Scegli la categoria “olio extravergine di oliva” (EVO) è la categoria superiore, ottenuto direttamente dalle olive senza estrazione chimica.
2- Se sull’etichetta è indicato «condimento» e non olio extravergine si tratta di una miscela con olio di semi
3- Marca italiana non equivale a prodotto italiano, soprattutto se costa troppo poco
4- L’origine dell’olio deve essere indicato chiaramente in etichetta. Bisogna leggerla! Se è Italiano sarà riportato “olio italiano”
5- La dichiarazione «Ue e non Ue» non significa nulla: equivale all’intera superficie terrestre. Non è olio italiano
6- Se vuoi essere sicuro dell’origine scegli oli extravergini DOP e IGP
Gli ultimi suggerimenti
7- La “campagna olearia” corrisponde all’anno di raccolta delle olive può essere indicato soltanto se la materia prima proviene dal medesimo raccolto. Se manca vuol dire che le olive sono state raccolte in anni diversi. E l’olio è vecchio
8- L’analisi sensoriale è importante: annusate e assaggiate l’olio. L’olio extravergine di qualità profuma di sentori vegetali freschi ed è un po’ amaro e piccante.
9- L’olio teme tre nemici: calore, luce ed ossigeno. Quindi dobbiamo evitare le bottiglie trasparenti e gli eccessivi travasi
10- L’oliera è vietata nei ristoranti. Pretendiamo che l’olio extravergine venga servito confezionato, etichettato e con il tappo antirabbocco