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Olio d'oliva made in Italy: boom dell’export

Le esportazioni crescono del 23% e il 62% delle vendite all’estero avviene negli Stati Uniti

Olio d'oliva made in Italy: boom dell’export
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Olio d’oliva made in Italy: boom dell’export. Balzano del +23% in valore le esportazioni di olio d’oliva Made in Italy nel mondo nonostante i cambiamenti climatici che pesano sulle produzioni nazionali e le tensioni internazionali legate alla guerra in Ucraina. E’ quanto emerge dal report di Coldiretti “I sentieri dell’olio” sul patrimonio nazionale e i consumi in Italia e nel mondo.

Olio d’oliva made in Italy: boom dell’export

Il 62% del valore delle vendite italiane all’estero viene realizzato negli Stati Uniti, principale area di export, seguita da Germania, Francia, Giappone e Canada. Nei primi sei mesi del 2022 il mercato USA è cresciuto del 20% in valore e quello canadese del +40%. Mentre in Europa sono i tedeschi i maggiori appassionati di olio italiano con un +22% degli acquisti anche se una crescita maggiore si registra in Francia con +29%. In estremo oriente, il Giappone segna un +27% con un valore di 52 milioni di euro nel primo semestre di quest’anno, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

Un patrimonio di biodiversità unico

Un successo alimentato – come ricordato da Coldiretti e Unaprol – da un patrimonio di biodiversità unico al mondo con 533 varietà di olive coltivate dalle Alpi alla Sicilia per un totale di 250 milioni di piante dalle quali nasce il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa con 42 Dop e 7 Igp oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori con una ricchezza di profumi e sapori che non ha eguali al mondo. Un settore che cresce anche con il bio che negli ultimi 10 anni ha visto più che raddoppiare (+110%) le superfici coltivate con una forte propensione all’acquisto di olio bio in tutte le regioni d’Italia ma con uno slancio particolare del Nord Est dal Trentino Alto Adige al Veneto, dal Friuli Venezia Giulia all’Emilia Romagna.

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