La tradizione del tartufo entra nel patrimonio dell’Unesco
Le pratiche di cerca e cavatura sono state iscritte nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale
La tradizione del tartufo entra nel patrimonio dell’Unesco. Il nostro Paese ha da oggi una nuova iscrizione nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale. Si tratta della “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”, candidatura presentata dalla Federazione Nazionale Tartufai Italiani (FNATI) e dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo (ANCT). La decisione è stata presa dal Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale svoltosi in questi giorni a Parigi e online.
La tradizione del tartufo entra nel patrimonio dell’Unesco
Il Comitato, nell’adottare la decisione, ha invitato l’Italia a prestare attenzione al rischio di una potenziale eccessiva commercializzazione. E a garantire la sorveglianza e la buona gestione delle attività turistiche. Il Comitato raccomanda inoltre di tenere in considerazione il benessere del cane. Sia nell’ambito delle attività di cerca e cavatura del tartufo che durante la pianificazione e l’attuazione delle misure di tutela. L’ultimo suggerimento dato è la condivisione delle esperienze di tutela con altri Stati con caratteristiche simili. Grande soddisfazione per il riconoscimento è stata espressa dall’Ambasciatore Massimo Riccardo, Rappresentante Permanente dell’Italia presso l’UNESCO, che ha poi lasciato la parola alla Sottosegretaria di Stato alla Cultura, Lucia Borgonzoni.