Il menù di San Valentino con cibi afrodisiaci

Il termine deriva da Afrodite, dea dell'amore e della bellezza: perché il 14 febbraio la tavola si apparecchia per due

Il menù di San Valentino con cibi afrodisiaci

Il menù di San Valentino? Meglio se con cibi afrodisiaci da assaporare al ristorante o da preparare a casa propria. I cibi afrodisiaci non sono certamente un’invenzione del XXI secolo.

Le origini dei cibi afrodisiaci

La loro origine risale fin dalle antichità, dalla cultura Egiziana, Greca e Romana. Il termine afrodisiaco infatti data almeno 5.000 anni e deriva da Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza venerata dagli antichi Greci. Durante le feste dionisiache l’uso di cibi stimolanti era diffuso: i Greci consumavano tartufi, uova, miele ed anche frutti di mare (secondo la tradizione la dea era nata dalla spuma del mare). Non esistono, dunque, certezze in proposito e la scienza della nutrizione tende generalmente a raffreddare gli animi. Nei fatti, molti sostengono che non esiste un alimento che funzioni realmente come vero e proprio eccitante sessuale.

Fino ai giorni nostri

Ma da tempo immemorabile la cultura gastronomica ha dato grande importanza alla conoscenza e all’uso degli alimenti che tradizionalmente si vedono attribuire il potere di accendere la passione. Afrodisiaci molto utilizzati nella cucina comune ai giorni nostri sono per esempio i pinoli, considerati potenti afrodisiaci da tempi antichissimi e da diverse culture. Addirittura, il medico Galeno romano (II secolo d.C.) consigliava i pinoli come rimedio all’impotenza.

Qual è il menù di San Valentino?

Frutta: la mela, simbolo del peccato originale, metafora del desiderio e nutrimento perfetto. Ma tutta la frutta racchiude tutti i principi fondamentali per trasformare ogni alimento in un cibo in grado di stuzzicare i sensi e predisporli al piacere. Peperoncino: questa spezia, grazie ai suoi principi attivi, al suo sapore, al suo colore e alle sue mille qualità, è una delle piante più adatte a stimolare il desiderio sessuale. A questo si aggiunga la grande quantità di vitamina E che contiene, la vitamina della fecondità e della potenza sessuale. Pepe e peperoncino insieme provocano la vasodilatazione nella zona lombosacrale che comprende anche gli organi genitali, tutte reazioni collegate all’eccitazione sessuale.

Da non dimenticare

Crostacei e molluschi: dai gamberi alle aragoste, fino alle ostriche, afrodisiaco per eccellenza. Cioccolata: al centro dei rituali aztechi contiene feniletilamina, la sostanza che il cervello produce quando ci innamoriamo e che è presente anche nel formaggio. Chiodi di garofano: è uno dei più potenti afrodisiaci naturali. E’ efficace per combattere la fatica mentale, come pure la perdita di memoria. Rafano: la polpa ha proprietà afrodisiache. E’ usata soprattutto dai giapponesi che ne usano la salsa per accompagnare sushi e sashimi. Vaniglia: possiede effetti euforici e può essere consumata a volontà. Combatte l’astenia sessuale, agendo sul sistema nervoso centrale e, per mezzo del suo odore, agisce indirettamente come stimolante sessuale. Si può acquistare in erboristeria e al supermercato.

E poi ancora, per concludere

Zafferano: possiede proprietà stimolanti delle zone erogene. Alcuni studi hanno provato che ha effetti similari a quelli degli ormoni. Sedano: esercita un’azione stimolante sulle ghiandole surrenali e contiene ormoni steroidei analoghi ai feromoni che, nell’uomo e in altri animali, fungono da richiamo olfattivo per la riproduzione. Vino: è provato che l’alcool crea un effetto disinibitorio che sblocca i complessi limitanti. Comunque, qualunque siano le scelte sugli alimenti messi in tavola, una ricetta può essere afrodisiaca indipendentemente dagli ingredienti utilizzati. Determinanti, infatti, possono anche essere forma, colore, aroma, sapore e consistenza di un piatto che diventa più o meno stimolante. Ne consegue che il menù di San Valentino afrodisiaco dovrebbe essere una vera festa dei sensi, ricca di colori e profumi.