Il cibo del futuro? Lo produce la stampante 3D!
I ricercatori ENEA hanno sviluppato ingredienti e vere e proprie ricette per barrette, snack innovativi e piccole sfere ad alto valore aggiunto

Il cibo del futuro? Lo produce la stampante 3D! ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, sta sviluppando alimenti stampati in 3D sostenibili, ad alto valore nutrizionale e personalizzabili in base alle esigenze dei consumatori, al fine di offrire soluzioni alimentari “su misura”.
Il cibo del futuro?
Questi risultati sono stati ottenuti nell’ambito del progetto NUTRI3D, condotto da ENEA con le aziende Rigoni di Asiago ed EltHub (coordinatore) e il supporto del Centro di Ricerca CREA - Alimenti e Nutrizione. In particolare, i ricercatori ENEA hanno sviluppato ingredienti e vere e proprie ricette per barrette, snack innovativi e piccole sfere ad alto valore aggiunto, le “perle di miele”, ottenuti anche da colture cellulari e residui agroalimentari, come quelli che derivano dalla lavorazione della frutta. La stampa 3D di questi alimenti è stata realizzata nei laboratori del Centro Ricerche ENEA di Brindisi.
Un mercato in crescita
Secondo alcune stime, entro il 2025 il mercato della stampa 3D alimentare raggiungerà un valore di 360 milioni di euro, una crescita trainata dalla necessità sempre più urgente di nutrire una popolazione mondiale che, secondo le Nazioni Unite, supererà i 12 miliardi entro il 2100, con un impatto crescente su risorse naturali, aria e acqua, soprattutto nei Paesi emergenti.
Le campagne di sensibilizzazione
Dalla ricerca ENEA è emerso anche che il 59% degli intervistati è disposto ad acquistare alimenti innovativi ottenuti con queste tecnologie, soprattutto se associati a benefici per la salute. Tuttavia, restano barriere culturali e informative: alcuni consumatori, percepiscono questi prodotti come “non naturali”. Da qui l’appello dei ricercatori a effettuare campagne di sensibilizzazione chiare e accessibili, per colmare il divario tra innovazione scientifica e accettazione sociale. Oltre a ENEA, Rigoni di Asiago, EltHub e il Centro di Ricerca CREA - Alimenti e Nutrizione, ha collaborato inizialmente al progetto l’azienda G&A Engineering.