I nuovi stili alimentari degli italiani: meno carne e più verdura
Quali sono i nuovi stili alimentari degli italiani? Ad evidenziarli è l’ultimo Rapporto Ristorazione della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), presentato a fine gennaio. Emerge un minor tempo dedicato al cibo, ma cresce la consapevolezza dell’alimentazione come fonte di salute e benessere. Il 97,1%, quasi la totalità degli intervistati, dichiara che salute e benessere dipendono da ciò che si mangia. Ma il 36% della popolazione è sovrappeso e l’11% è obesa. Cala la consuetudine a utilizzare il sale e a consumare carne rossa, frutta, pane e pasta, in parallelo cresce la propensione al consumo di verdure.
I nuovi stili alimentari degli italiani
Si nota come il tempo, la risorsa che scarseggia di più nella vita delle persone, stia fortemente condizionando la relazione con il cibo. Il 32,7% degli intervistati ha dichiarato di cucinare a pranzo tutti i giorni. Percentuale che sale al 53% per la cena, pasto che sta assumendo un ruolo sempre più importante nella nostra vita. Se nel 1998 il 78% delle persone erano solite pranzare a casa, in 20 anni la percentuale è scesa al di sotto del 72%, una contrazione che in assoluto equivale a circa 3,5 milioni di persone.
Il ruolo delle piattaforme di food delivery
La scarsità di tempo a disposizione e l’abitudine a cucinare meno si riflettono in una nuova consuetudine. Ossia l’utilizzo di piattaforme di food delivery. Nell’ultimo anno il 30,2% degli italiani ha avuto occasione di ordinare online il pranzo o la cena da piattaforme web. Cosa spinge le persone a muoversi in questa direzione? In cima alla classifica la poca voglia di uscire o cucinare, rispettivamente nel 37,1% e nel 31,5% dei casi; sul podio anche la mancanza di prodotti in casa, nel 35,6% dei casi. I cibi più ordinati nel 2018 sono stati i Poke Bowl, ciotole di pesce crudo che hanno rappresentato la tendenza di consumo più importante nel 2018. Ma rimangono in cima alla classifica delle ordinazioni anche gli hamburger con patatine, la pizza, il sushi e i ravioli asiatici.
Piangono pane e pasta, bene i consumi fuori casa
Pane e pasta, invece, hanno avuto momenti migliori: sono infatti spariti dalla dieta quotidiana di una quota di popolazione pari all’8,3%, ma resta comunque alto il numero di chi ancora li consuma abitualmente. Il latte viene consumato quotidianamente da un italiano su due, ma l’abitudine si riduce sensibilmente tra i più giovani: la quota di bambini con età compresa tra 6 e 10 anni che consuma latte ogni giorno è scesa dall’81,5% del 2005 al 71,2% del 2018. Dal Rapporto 2018 emerge un quadro di sostanziale ottimismo soprattutto per quanto concerne l'andamento dei consumi alimentari fuoricasa, ormai attestati sul 36% dei consumi alimentari complessivi, con un valore aggiunto di 43,2 miliardi di euro, rafforzando la tesi che vede gli italiani come un popolo a cui piace stare fuori casa.