Export di vino italiano, il primo quadrimestre 2025 chiude a -3,7%
A pesare è il gap sul mercato americano ad aprile, primo mese con i dazi al 10%. Export di vino italiano

Peggiora il trend dell'export italiano di vino, che chiude il primo quadrimestre 2025 con un tendenziale a volume a -3,7%, mentre anche i valori virano in negativo per la prima volta nell’anno (-0,9%, a 2,5 miliardi di euro). Come anticipato da Unione italiana vini (Uiv), a pesare è il gap sul mercato americano ad aprile, primo mese con i dazi al 10% (ma dal 2 all'8 aprile erano al 20%) che chiude a -7,5% a volume e a -9,3% a valore rispetto ad aprile dell'anno precedente. Secondo le elaborazioni dell'Osservatorio Uiv su base Istat, oltre alla prevista inversione di rotta sul primo mercato al mondo, preoccupa nel complesso la performance dei Paesi extra-Ue (-7,4% a volume e -1,7% a valore), a fronte di un mercato comunitario piatto.
Export di vino italiano
Secondo l'Osservatorio, con i dazi statunitensi, le tensioni in Russia, il progressivo declino della domanda cinese, il calo del potere di acquisto e dei consumi, il trend è destinato a peggiorare nella seconda parte dell'anno, anche per effetto della corsa alle scorte degli Usa - iniziata nell'ultimo quarto - che ha dopato la performance del 2024. Per Uiv - che è in grado di anticipare anche i dati di maggio - l'export verso gli Usa ha rallentato ancora (-3,4% volume e -3% valore), mentre è leggermente migliorata la performance generale degli altri buyer extra-Ue.
“Dobbiamo salvaguardare un asset”
"Premesso che – ha detto il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi – il calo dei consumi penalizza non solo il vino tricolore ma quello di tutti i principali Paesi produttori, è oggi fondamentale prendere atto di come lo scenario della domanda sia mutato, una doccia fredda dopo anni di crescita e dopo l'accelerazione delle spedizioni di questi ultimi mesi. Per questo è quanto mai urgente considerare i fatti per quello che sono e adeguarsi - si spera temporaneamente - alle nuove condizioni di mercato, anche in questo senso i dazi statunitensi impongono un'accelerazione. Dobbiamo - e siamo in grado di farlo - salvaguardare un asset che con un attivo di 7,5 miliardi di euro è da tempo sul podio tra i comparti tricolori della bilancia commerciale con l'estero".