Dolci di pasqua, dai cavagnetti ai quaresimali

Non solo colomba sulle tavole liguri. E nel bicchiere ecco un passito di Pigato

Dolci di pasqua, dai cavagnetti ai quaresimali
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Dolci di Pasqua. Sua maestà la colomba non sarà l’unica protagonista sulle tavole. Va bene, da nord a sud si usa gustare quantomeno una fetta del tipico dolce della tradizione e pertanto lo scettro di regina spetta certamente a lei. Ma non è sola, anzi è davvero in buona compagnia, per la gioia dei palati affamati. Per esempio, rientrano nella tradizione pasquale anche i tipici cavagnetti di Pasqua, che rispolverano la tradizione e ogni anno arrivano pronti a sorprenderci.

I cavagnetti, tipici dolci di Pasqua

Si tratta di piccoli cestini di pasta frolla zuccherata e intrecciati, che contengono uova sode. In realtà la tradizione vorrebbe che il «cavagnetto» sia regalato ai bambini la domenica, per poi essere consumato il lunedì, durante la classica gita di Pasquetta. In ogni caso, se mangiati nel giorno di Pasqua prendete in considerazioni il giusto per vino per accompagnarli. Il passito di Pigato per esempio crea un abbinamento perfetto con i dolci, soprattutto con quelli semplici come i cavagnetti. Insomma, in Liguria non è Pasqua senza di loro, sicuramente troveranno un po’ di spazio accanto alla colomba.

C’è tanto altro

La storia culinaria ligure mette poi in mostra una lunga tradizione in termini di dolci. Forse non sono stati pensati appositamente per le festività pasquali, ma c’è da scommettere che su tante tavole potremo ritrovarli. Per esempio ecco i Canestrelli, i baci di Alassio, il Pandolce di Genova con uvette, frutta candita e pinoli. Quest’ultima una volta si gustava a Natale, ormai è stata sdoganata per tutto l’anno: è dunque possibile trovarlo di fianco alla colomba!

Gli amaretti di Sassello

E per stuzzicare, senza riempirsi troppo dopo un pranzo già abbondante ci si potrebbe dedicare agli amaretti di Sassello. Dolce e amaro si mescolano in questi dolcetti a base di pasta di mandorle: rispetto alla versione degli amaretti di Saronno (più friabili), questi puntano maggiormente sulla morbidezza. La conclusione è affidata ai «quaresimali»: questi dolci venivano offerti dalle suore durante i pranzi e le cerimonie ai sacerdoti, rispettando i precetti della chiesa dato che sono formati da pasta di mandorle, zucchero e farina. Fateci un pensierino…

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