Dieta Mediterranea, da 10 anni patrimonio Unesco
“Un insieme di pratiche capace di fornire un senso di appartenenza e di continuità per la popolazione di riferimento”
La dieta Mediterranea è da 10 anni patrimonio Unesco. Per l’esattezza era il 16 novembre 2010, quando l’Unesco a Nairobi inserì la Dieta Mediterranea (DM) nel “Patrimonio Mondiale Intangibile dell’Umanità”. Riconobbe in questa dieta un “insieme di pratiche tradizionali, conoscenze e competenze, tramandate di generazione in generazione, capace di fornire un senso di appartenenza e di continuità per la popolazione di riferimento”. L’aver ottenuto l’iscrizione della DM nella lista Unesco ha contribuito a valorizzare in questi dieci anni un tesoro che abbiamo, inconsapevolmente, ricevuto in eredità dai nostri padri, facendoci prendere coscienza della sua grande ricchezza e significato. Oltre all’aspetto sociale e psicologico, già importantissimi e richiamati nella motivazione dell’Unesco, i pregi si estendono, attraverso un fil rouge positivo, ad ambiti diversi da quello ambientale a quello economico e – di non minore importanza –alla salute e al benessere, tutti di grande attualità e rilevanza.
Dieta Mediterranea e Unesco
Per celebrare i 10 anni del Dossier Unesco sulla Dieta Mediterranea come Patrimonio Mondiale Intangibile dell’Umanità è stato realizzato, con l’intento di assicurare la trasmissione, alle nuove generazioni, dell’importanza della DM e dei suoi principi, il folder “A scuola la salute è sempre promossa”. L’iniziativa è utile a far comprendere agli studenti che, per poter costruire un futuro migliore, è importante prendersi cura - tutti insieme - dell’ambiente e delle persone vicine, facendo attenzione alle scelte quotidiane, tra le quali quelle relative agli alimenti e alla riduzione degli sprechi. Adottando una alimentazione consona ai principi della Dieta mediterranea si può fare la differenza e aiutare a migliorare il nostro pianeta.
L’obiettivo
L’obiettivo è che i ragazzi siano ben consapevoli che la Dieta Mediterranea. Oltre a fornire i giusti nutrienti, produce effetti positivi anche sulla sfera sociale, economica e ambientale. Privilegiare il maggior consumo di cereali, legumi, frutta e verdura di stagione con una giusta quantità di cibi non raffinati, consente anche di impiegare in modo virtuoso le risorse naturali, come il terreno e l’acqua, e di ridurre le emissioni di gas serra, rispettando l’ambiente.