che numeri!

Cucina italiana patrimonio Unesco: la candidatura spinge l’export

Nuovo record storico per il Made in Italy, con un +6% rispetto allo scorso anno

Cucina italiana patrimonio Unesco: la candidatura spinge l’export
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Cucina italiana patrimonio Unesco: la candidatura a patrimonio spinge l’export di cibo e bevande Made in Italy ad un nuovo record storico di 64 miliardi con il trend di crescita del 6% rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge dalla proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero a Ottobre. Il principale mercato di destinazione dei prodotti agroalimentari italiani è l’Unione Europea che assorbe circa 2/3 delle esportazioni ma ben 1/3 è con Germania, Francia e Stati Uniti che si classificano come i partner di maggior rilievo, sebbene per gli Usa si registri una contrazione delle spedizioni nel 2023.

Cucina italiana patrimonio Unesco, la candidatura spinge l’export

Nella top 5 dei prodotti alimentari più esportati ci sono i derivati dei cereali come paste alimentari, prodotti della panetteria, pasticceria e biscotteria, seguiti dal vino e dall’ortofrutta fresca e trasformata e dai formaggi e latticini. Un record trainato da un’agricoltura nazionale che è la più green d’Europa con la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (325), 526 vini Dop/Igp e 5547 prodotti alimentari tradizionali. Ma il Belpaese è anche il primo produttore Ue di riso, grano duro e di molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. E anche per quanto riguarda la frutta primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne.

Cibo prima ricchezza

Il Made in Italy dal campo alla tavola vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Una rete diffusa lungo tutto il territorio che quotidianamente rifornisce i consumatori italiani ai quali i prodotti alimentari non sono mai mancati nonostante pandemia e guerra. Il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia con la filiera agroalimentare estesa che sviluppa un fatturato aggregato pari a oltre 600 miliardi di euro nel 2022 nonostante le difficoltà legate alla guerra e alle tensioni internazionali.

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