Che bontà!

Cinque nomi curiosi di piatti conosciuti: ecco il significato

Dalle fettuccine Alfredo al filetto alla Wellington, passando per le uova alla Benedict

Cinque nomi curiosi di piatti conosciuti: ecco il significato
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Cinque nomi curiosi di piatti conosciuti: ecco il significato. Il legame tra lingua e cucina può essere spesso profondo e ricco di sfumature e connessioni. Alcune denominazioni di piatti possono trarre in inganno, evocando determinati Paesi o nomi propri non strettamente legati agli ingredienti effettivi della pietanza, oppure possono derivare da traduzioni errate o false attribuzioni, mettendo in luce la complessità e la diversità del patrimonio gastronomico globale in correlazione alla varietà linguistica. HelloFresh e Babbel hanno svelato i trend legati ai piatti che derivano da nomi propri o da Paesi, invitando a un viaggio culinario e culturale per scoprire le origini dei dieci nomi di ricette più ricercate e peculiari tra l'Italia e l’Europa.

Cinque nomi curiosi di piatti conosciuti

Secondo i dati rilevati da HelloFresh, in Italia il podio delle ricette con maggior trend di crescita per le ricerche online è riservato ai piatti statunitensi: al primo posto le fettuccine Alfredo (235%), seguite in seconda e terza posizione dalle uova alla Benedict (83%) e dalla Caesar salad (22%). In Europa si attestano protagonisti delle ricerche online la pasta alla Norma (per il Regno Unito 23%), le uova alla Benedict ("Huevos Benedictinos") in Spagna (175%) e in Germania ("Eier Benedict") con una percentuale di crescita del 124%, mentre il filetto alla Wellington ("Bœuf Wellington") spopola in Francia (124%).

Fettuccine Alfredo

Come spiega la linguista Sofia Zambelli, Curriculum Manager presso di Babbel Live, il nome sarebbe riconducibile ad un ristoratore di Roma di inizio Novecento, Alfredo di Lelio. La leggenda racconta che di Lelio abbia ideato il piatto con l'obiettivo di aiutare la moglie a rinvigorirsi dopo la gravidanza. Utilizzando tre semplici ingredienti (pasta, burro e parmigiano), il cuoco creò una salsa ricca e cremosa che conquistò immediatamente il cuore della moglie. Il piatto è diventato poi popolare tra i clienti del suo ristorante, il "Ristorante Alfredo", attirando anche celebrità e turisti da tutto il mondo. Nonostante le radici italiane, il piatto ha ottenuto grande fama negli Stati Uniti nel corso del XX secolo, dove è conosciuto come "Fettuccine Alfredo" (questa denominazione è rimasta in italiano anche a livello internazionale).

Uova alla Benedict

Il nome di questo piatto non ha niente a che vedere con l'ordine dei Benedettini, come si potrebbe supporre. La versione più accreditata attribuisce la creazione a Charles Ranhofer, cuoco del ristorante di New York "Delmonico's". Si narra che uno dei clienti abituali, Lemuel Benedict, desideroso di trovare un rimedio al suo mal di testa, ordinò un piatto composto da uova poché, pancetta e muffin inglesi, il tutto condito con salsa olandese. Questo mix di ingredienti fu così gradito da diventare parte del menù del ristorante, con il nome "uova alla Benedict" in onore del suo "creatore".

Caesar Salad

Il piatto risale alla figura del ristoratore piemontese Cesare Cardini che avrebbe creato questa insalata nel 1924, improvvisando con gli ingredienti disponibili in cucina durante un giorno particolarmente affollato nel suo ristorante a Tijuana, in Messico, il "Caesar's Restaurante-Bar" (lattuga romana, crostini di pane, parmigiano, uova, succo di limone, olio d'oliva, senape, salsa Worcestershire, aglio e acciughe). La popolarità di questo piatto (ancora oggi chiamato così in onore del cuoco italiano) crebbe molto rapidamente tra i clienti del "Caesar's Restaurante-Bar" al punto da essere diventata una delle insalate più apprezzate in tutto il mondo. La denominazione della ricetta rimane invariata in inglese e italiano, mentre in altre lingue europee viene tradotta letteralmente come, per esempio, in francese "salad César", in spagnolo "ensalada César", e in tedesco "Caesar salat”.

Pasta alla norma

L'origine linguistica di questo piatto è comunemente attribuita all'opera lirica "Norma" del compositore catanese Vincenzo Bellini. Tuttavia, ci sono due versioni contrastanti su come questo collegamento musicale sia nato: secondo alcuni, uno chef catanese creò e servì questa pietanza in occasione della Prima dell'opera di Bellini a La Scala (il 26 dicembre 1831); secondo un'altra popolare teoria, lo scrittore, poeta e sceneggiatore Nino Martoglio l'avrebbe assaggiata ospite da amici a Catania e, particolarmente impressionato dalla sua bontà  e dalla bellezza dell'opera di Bellini, avrebbe esclamato: "Questo piatto è una vera Norma".

Filetto alla Wellington

Chiudiamo la rassegna dei cinque nomi curiosi di piatti conosciuti con il famoso duca inglese di Wellington, Arthur Wellesley, è il personaggio che si nasconde dietro questo piatto, creato proprio per celebrare la vittoria del condottiero nella battaglia di Waterloo contro Napoleone nel giugno del 1815.

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