Agnello a Pasqua, presente in 4 tavole su 10
Una presenza fissa nel menù della domenica pasquale, simbolo della tradizione
Agnello a Pasqua, presente in 4 tavole su 10. Il 39% degli italiani porterà carne di agnello a tavola per rispettare le tradizioni. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ in occasione dell’avvicinarsi della ricorrenza durante la quale si acquista gran parte dei circa 1,5 chili di carne di agnello consumati a testa dagli italiani durante tutto l’anno. Una tradizione che aiuta a contrastare lo spopolamento delle aree interne molte delle quali si trovano nell’epicentro dell’ultimo terremoto.
Agnello a Pasqua, presente in 4 tavole su 10
La carne d’agnello resta comunque una presenza fissa nel menu di Pasqua come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli. Dall’abruzzese agnello cacio e ova al molisano agnello sotto il coppo fino all’abbacchio alla scottadito del Lazio. Tra le ricette più gettonate a base di carne di agnello in cucina per l’occasione ci sono dagli arrosticini alle costolette panate, dalla più tradizionale teglia al forno con patate alla cacciatora, dall’agnello brodettato alle polpettine pasquali con macinato di agnello del Trentino fino al Cutturiddu pugliese, l’agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, ma anche gli gnocchi al sugo di castrato e le tagliatelle al ragù di agnello.
Il Made in Italy
Tra coloro che non rinunciano all’agnello, il 24% acquisterà quello Made in Italy. E un altro 9% lo andrà addirittura a comperare direttamente dal produttore per avere la garanzia dell’origine. Mentre solo un 7% non si curerà della provenienza di quel che metterà nel piatto, secondo Coldiretti/Ixe’. Per evitare rischi e portare in tavola qualità al giusto prezzo l’appello della Coldiretti è quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine, quella garantita da marchi di provenienza territoriale come l’Igp, o di rivolgersi direttamente ai pastori, quando è possibile.