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Over 65, diagnosticate una o più patologie per il 59%

Il 65% in questa fascia si è sottoposto alla vaccinazione contro l’influenza, che sale al 76% tra gli ultra 85enni

Over 65, diagnosticate una o più patologie per il 59%
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Over 65, diagnosticate una o più patologie per il 59% di loro. I dati del sistema di sorveglianza Passi d’Argento dedicato alla popolazione con 65 anni e più raccolti nel biennio 2022-2023 mostrano che il 59% degli ultra 65enni riferisce che, nel corso della vita, un medico ha diagnosticato loro una o più patologie tra insufficienza renale, bronchite cronica, enfisema, insufficienza respiratoria, asma bronchiale, ictus o ischemia cerebrale, diabete, infarto del miocardio, ischemia cardiaca o malattia delle coronarie, altre malattie del cuore, tumori (comprese leucemie e linfomi), malattie croniche del fegato o cirrosi. Il 28% degli intervistati riferisce una cardiopatia, le malattie respiratorie croniche coinvolgono il 17% degli ultra 65enni, il diabete il 20% e i tumori il 14%.

Over 65, diagnosticate una o più patologie per il 59%

La condizione di policronicità, ovvero la compresenza di due o più patologie croniche (fra quelle indagate), riguarda un ultra 65enne su 4. Inoltre è più frequente al crescere dell’età (riguarda il 17% delle persone 65-74enni e sale al 38% dopo gli 85 anni) e tra le persone con status socioeconomico più svantaggiato, per difficoltà economiche (41% vs 19% tra chi dichiara nessuna difficoltà) o bassa istruzione (31% vs 19%). Non si registrano differenze per genere. La variabilità regionale della cronicità oggi non descrive un chiaro gradiente geografico, ma con un ampio range territoriale che va dal 68% al 48%.

I dati sulla vaccinazione antinfluenzale

Nell’ultima campagna vaccinale indagata dal Passi d’Argento (2022-2023) il 65% degli ultra 65enni si è sottoposto a vaccinazione contro l’influenza e questa percentuale ha raggiunto il 76% tra gli ultra 85enni e il 71% fra le persone con patologie croniche. Risultati che rimangono significativamente più elevati rispetto al periodo che precede la pandemia di Covid-19 che sembra aver incentivato l’adesione alle campagne vaccinali contro l’influenza, in tutta la popolazione. Nel periodo pre-pandemico, infatti, la copertura vaccinale non aveva mai raggiunto i livelli minimi raccomandati, neppure nelle fasce di età più anziane, né fra i più fragili per patologia cronica. Sempre inferiore al 60%, la copertura vaccinale raggiunge il 69% in piena pandemia, (sfiorando l’obiettivo minimo raccomandato dal Ministero della Salute per le categorie a maggior rischio per maggiore età o cronicità), ma scende nuovamente al 63% nel 2023.

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