Giornata mondiale dei legumi 2025: se ne consumano ancora troppo pochi…
Il 10 febbraio è la data scelta dalle Nazioni Unite per celebrare questo alimento, alleato di salute e ambiente

Giornata mondiale dei legumi 2025: se ne consumano ancora troppo pochi… Sono una buona fonte di proteine di origine vegetale e sono ricchi di micronutrienti, in particolare vitamine del gruppo B, ferro e zinco, e di fibra. Riducono il rischio di malattie cronico-degenerative, come malattie cardiovascolari, obesità, diabete, alcune tipologie di cancro e sono un alimento alla base della dieta mediterranea. Ma oggi sono ancora poco utilizzati. Dal progetto dell’Istituto Superiore di Sanità chiamato ARIANNA Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia, condotto su un campione totale di 3732 persone, risulta che meno della metà dei partecipanti allo studio rispetta la frequenza di consumo raccomandata dalle Linee Guida per una Sana Alimentazione (2-3 porzioni di legumi a settimana). La giornata del 10 febbraio, istituita nel 2018 dalle Nazioni Unite, celebra l’importanza di questi alimenti e ne promuove il consumo.
Giornata mondiale dei legumi 2025
“Nonostante i numerosi benefici riconosciuti ai legumi, a livello mondiale si registrano bassi dati di consumo – dice Erica Cardamone ricercatrice presso Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria dell’Iss - Il consumo annuo globale di legumi è in media di 7,77 kg pro capite. Il consumo più elevato si registra in Africa (11,46 kg pro capite) e il più basso in Europa (2,97 kg pro capite)”. E in Italia? Nell’ambito del progetto ARIANNA condotto con l’obiettivo di valutare l’aderenza alla dieta mediterranea nella popolazione italiana, le prime analisi effettuate sui consumi dei singoli gruppi alimentari hanno rivelato che il 62.76% dei partecipanti allo studio ha dichiarato di consumare 2 o più porzioni di legumi a settimana.
Una frequenza ancora insufficiente
“Analisi più approfondite condotte su un sottocampione – aggiunge Cardamone- hanno però evidenziato che meno della metà dei partecipanti rispettava la frequenza di consumo raccomandata dalle Linee Guida per una Sana Alimentazione (2-3 porzioni di legumi a settimana). Sempre in ARIANNA è stato osservato che i partecipanti di sesso maschile, e le persone con un’età superiore ai 40 anni e quelli con un reddito annuo superiore a 50.000 euro presentavano probabilità più basse di rispettare la frequenza di consumo raccomandata”. Al contempo, i dati di ARIANNA indicano che, nelle regioni del Sud Italia e tra i partecipanti fisicamente più attivi, la probabilità di rispettare tale raccomandazione era invece più alta.
Fonte di proteine di origine vegetale e non solo
“Da un punto di vista nutrizionale, i legumi – afferma Erica Cardamone - rappresentano una buona fonte di proteine di origine vegetale e sono ricchi di micronutrienti, in particolare vitamine del gruppo B, ferro e zinco, e di fibra. Ciò li rende importanti componenti di una dieta sana in grado di ridurre il rischio di malattie cronico degenerative, come malattie cardiovascolari, obesità, diabete, alcune tipologie di cancro. L’elevato valore nutrizionale, unito al costo contenuto, fa dei legumi un alimento ottimale anche in termini di sostenibilità economica. I legumi, infatti, rappresentano un alimento alla base della Dieta Mediterranea, in cui figurano come ingredienti principali di varie ricette tipiche, semplici nutrienti ed economiche (es. pasta e fagioli, risi e bisi)”.