ogni 5 giugno

Giornata Mondiale dell’Ambiente, di cosa si tratta?

Lo slogan di quest’anno è stato #BeatPlasticPollution e tutte le attività si sono concentrate sulla lotta all'inquinamento da plastica

Giornata Mondiale dell’Ambiente, di cosa si tratta?
Pubblicato:

Giornata Mondiale dell’Ambiente, di cosa si tratta? Si celebra ogni anno il 5 giugno e si tratta di un’iniziativa globale promossa dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, ideata per ricordare l’importanza di preservare il nostro pianeta. L’edizione 2023 ha avuto lo slogan #BeatPlasticPollutionSconfiggi l'inquinamento da plastica») e di conseguenza tutte le attività che proposte si sono concentrate nella lotta all’inquinamento da plastica. A livello generale questa giornata offre l'opportunità di riflettere sulle questioni ambientali e di promuovere azioni concrete, con la consapevolezza che la salvaguardia dell'ambiente è una responsabilità anche e soprattutto verso le generazioni future.

Giornata Mondiale dell’Ambiente, di cosa si tratta?

Facciamo un passo indietro, andando alle origini di questa importante ricorrenza: la data fu scelta per ricordare la prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente tenutasi a Stoccolma dal 5 al 16 giugno 1972. In quell’occasione fu adottata la Dichiarazione di Stoccolma che definì i 26 principi sui diritti e le responsabilità dell’uomo in relazione all’ambiente. Oggi il nostro pianeta sta affrontando una triplice emergenza: l’atmosfera si sta riscaldando troppo rapidamente perché l’uomo e la natura possano adattarsi; la perdita di habitat fa sì che, secondo le stime, 1 milione di specie siano a rischio di estinzione; l’inquinamento continua ad avvelenare l’aria, la terra e l’acqua.

Giornata Mondiale dell’Ambiente e la «ripresa verde»

A fronte di queste sfide i governi di tutto il mondo si sono impegnati in diversi tipi di «ripresa verde» ma attualmente, da un’analisi della spesa di cinquanta economie leader, condotta dall’Economic Recovery Project di Oxford e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), solo il 18%  della spesa annunciata per la ripresa si può considerare «verde». Appare dunque chiaro come sia necessario cambiare rotta e agire in fretta: l’auspicio è che il mancato investimento nella ripresa verde non porti a conseguenze come il peggioramento della salute umana, l’aumento dell’insicurezza alimentare e la crescita della frequenza dei disastri.

Greenpeace e la plastica

A sbatterci in faccia il problema della plastica è specialmente Greenpeace, realtà da sempre molto attiva su questo fronte. Secondo i dati riportati, con tutta la plastica che c'è nei mari è possibile fare 400 volte il giro della terra. Si tratta di 8 milioni di tonnellate, soprattutto microplastiche e plastica monouso non riciclata, che finiscono ogni anno in mare, diventando cibo per pesci. Sono 700 le vittime tra le specie a rischio: scambiano la plastica per cibo e muoiono per indigestione o soffocamento.

Come cambiare rotta?

Nel nostro piccolo possiamo acquistare in modo sostenibile. Significa, quando si va a fare la spesa, scegliere cibo senza imballaggi di plastica, portare una borsa riutilizzabile, acquistare prodotti locali e riempire i contenitori per ridurre i rifiuti di plastica e l’impatto sull’ambiente. Inoltre possiamo vestire in modo sostenibile: l’industria della moda produce il 20% delle acque reflue globali e il 10% delle emissioni globali di carbonio. È più di tutti i voli internazionali e le spedizioni marittime messi insieme. “Fast fashion” è così l’anno scorso. Perciò è bene prendere in considerazione linee di abbigliamento sostenibili, negozi vintage e riparare i propri vestiti quando possibile.

Seguici sui nostri canali