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Fare attività fisica migliora la qualità della vita

Riduce la mortalità del 20-35%, aiuta a prevenire le malattie metaboliche e cardiovascolari, fa diminuire il tessuto adiposo e tanto altro

Fare attività fisica migliora la qualità della vita
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Fare attività fisica migliora la qualità della vita. Non esiste un’unità di misura per quantificare quanto, ma quel che è certo è che il movimento è un toccasana per la nostra salute. Anche piccole dosi generano benefici tangibili per il nostro organismo, mentre una pratica continuativa produce effetti ancora più positivi e che si riflettono sia a breve che a lungo termine su noi stessi. Iniziamo col dare una definizione di «attività fisica», prendendo in prestito quella dell’OMS: «qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo». In questa definizione rientrano non solo le attività sportive, ma anche semplici movimenti come camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici, che fanno parte della «attività motoria spontanea».

Fare attività fisica e la qualità della vita

L’espressione «attività motoria» è sostanzialmente sinonimo di attività fisica. Con il termine di «esercizio fisico» si intende invece l’attività fisica in forma strutturata, pianificata ed eseguita regolarmente. Praticare una regolare attività fisica, preferibilmente di tipo aerobico e non necessariamente ad alta intensità, contribuisce a migliorare la qualità della vita a ogni età in quanto influisce positivamente sia sullo stato di salute fisica (prevenendo e/o alleviando molte patologie croniche) sia sul grado di soddisfazione personale (supportando il benessere psichico e sociale). L’esercizio fisico, infatti, riduce la mortalità del 20-35%, aiuta a prevenire le malattie metaboliche e cardiovascolari (con una riduzione del rischio di incorrere in coronaropatia e ictus che va dal 20% al 35%) e neoplastiche (riduzione del rischio di cancro della mammella del 20% e di tumore del colon tra il 30% e 50%).

I benefici del movimento

L’attività fisica riduce inoltre il tessuto adiposo in eccesso, agisce come fattore protettivo sulla pressione arteriosa e modula positivamente il colesterolo nel sangue, controlla il livello di glicemia e riduce il rischio di diabete di tipo 2 del 35-50%. Uno stile di vita attivo comporta benefici evidenti per l’apparato muscolo-scheletrico prevenendo e/o attenuando le artrosi e contribuisce anche a ridurre il rischio di depressione del 20-30%, di ansia, stress e solitudine. In termini di sanità pubblica, il contrasto alla sedentarietà è un obiettivo complementare alla promozione dell’attività fisica in quanto non esiste una soglia sotto la quale il movimento non produca effetti positivi per la salute. Risulta quindi molto importante il passaggio dalla sedentarietà a un livello di attività anche inferiore rispetto a quello considerato sufficiente dalle linee guida.

Le stime dell’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il 23% della popolazione adulta mondiale non sia abbastanza attiva fisicamente. L’OMS raccomandava prima del 2020 ad adulti e ultra 65enni di praticare almeno 150 minuti a settimana di attività fisica moderata, o 75 minuti di attività intensa, o combinazioni equivalenti delle due modalità, in sessioni di almeno 10 minuti per ottenere benefici cardio-respiratori. Oggi le più recenti raccomandazioni non considerano il limite minimo dei 10 minuti consecutivi e il movimento fisico è considerato utile per la salute anche se praticato per brevi sessioni, con l’obiettivo di contrastare la completa sedentarietà. L’attività di moderata intensità si caratterizza normalmente per un dispendio energetico superiore a quello a riposo, consentendo solitamente di poter parlare agevolmente ma non cantare. L’esempio classico è quello della marcia a passo sostenuto.

I livelli di attività fisica

I livelli di attività fisica sono raggiungibili anche svolgendo le normali occupazioni, che fanno parte della vita quotidiana in base all’età: per i più giovani con giochi di movimento, sport, svago, educazione motoria scolastica, spostamenti a piedi e in bicicletta, per gli adulti con spostamenti attivi, attività lavorative o di svago, occupazioni domestiche o sport, per i più anziani con spostamenti non motorizzati, attività del tempo libero, giardinaggio, occupazioni domestiche o grazie ad alcuni sport. In base all’età, quindi, il contesto per la pratica dell’attività fisica può essere diverso: la scuola, la famiglia, la comunità, l’ambiente lavorativo o sportivo. In tutte le età, i livelli raccomandati vanno intesi come un limite minimo: chi riesce a superarli ottiene ulteriori benefici per la propria salute.

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