l'analisi

Depressione in Italia, ne soffre il 6% ma aumenta nei più vulnerabili

I sintomi sono più frequenti all’aumentare dell’età e tra chi vive in condizioni socio-economiche svantaggiate

Depressione in Italia, ne soffre il 6% ma aumenta nei più vulnerabili
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Depressione in Italia, ne soffre il 6% della popolazione adulta ma aumenta nei più vulnerabili. E’ quanto emerge dai dati delle sorveglianze Passi e Passi d’Argento (PdA) coordinate dall’Istituto Superiore di Sanità e raccolti nel biennio 2021-2022. I sintomi depressivi però sono più frequenti all’aumentare dell’età e tra chi vive in condizioni socio-economiche svantaggiate. Tra gli anziani la stima è del 9% ma arriva al 30% tra quelli con difficoltà economiche. L’analisi è stata fatta in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, prevista per martedì 10 ottobre. Questo appuntamento rappresenta un’opportunità per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere la consapevolezza riguardo alle questioni legate alla salute mentale in tutto il mondo.

Depressione in Italia: la situazione

Passi e PdA raccolgono in continuo informazioni sulla popolazione adulta (18-69) e anziana (65+) circa molteplici aspetti come salute, qualità di vita e fattori di rischio comportamentali e attraverso interviste telefoniche indagano molteplici aspetti che riguardano anche i bisogni di cura e assistenza. Entrambe le sorveglianze definiscono le persone con sintomi di depressione coloro che nelle due settimane precedenti l’intervista hanno sperimentato sintomi di umore depresso e/o di anedonia (perdita di interesse nelle attività della vita di tutti i giorni) in modo duraturo. In entrambe le popolazioni, avere sintomi depressivi è maggiormente frequente tra i gruppi più vulnerabili per condizioni di salute e tra chi riporta uno svantaggio socio-economico.

Le percentuali

Tra gli adulti, i sintomi depressivi arrivano all’8% fra le donne, all’11% tra le persone che hanno un basso livello di istruzione, al 17% tra chi riporta difficoltà economiche e al 9% tra chi vive una condizione precaria in ambito lavorativo. Tra le persone affette da patologia cronica la stima raggiunge il 12%. Tra gli over 65enni i sintomi depressivi raggiungono il 14% dopo gli 85 anni e il 19% tra chi riferisce due o più patologie croniche. Una discreta quota di persone con sintomi depressivi non chiede aiuto: 28% tra gli adulti e 38% tra gli anziani, e chi lo fa si rivolge soprattutto ai propri familiari o amici.

Abbattere lo stigma

È cruciale abbattere lo stigma che circonda la depressione e altre malattie mentali. La consapevolezza pubblica e l'istruzione sono fondamentali per far sì che le persone capiscano che la depressione è una malattia reale, non una debolezza o una mancanza di volontà. È essenziale creare un ambiente in cui le persone si sentano sicure e confortevoli nel chiedere aiuto, sia esso ai familiari, agli amici o ai professionisti della salute mentale. La pandemia ha segnato mediamente un aumento della quota di adulti con sintomi depressivi, in particolare nel corso del 2020 nelle Regioni del Nord; alla fine del 2020 e nel corso del 2021 ci sono stati segnali di ripresa che continuano nel 2022 durante il quale si sono registrati, in alcune realtà regionali, valori pre-pandemia.

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