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Consigli di prevenzione contro l’annegamento in acqua

In Italia ogni anno si contano circa 350 decessi, con 800 ospedalizzazioni e 60.000 salvataggi

Consigli di prevenzione contro l’annegamento in acqua
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Specialmente in questo periodo, alcuni consigli di prevenzione contro l’annegamento in acqua possono tornare utili. In Italia ogni anno si contano circa 350 decessi per annegamento, con 800 ospedalizzazioni e 60.000 salvataggi. Numeri importanti, ma che si possono ridurre: individuando le cause degli annegamenti (negli ambienti naturali sono soprattutto malori, correnti, fondali irregolari, sport acquatici e cadute), i luoghi dove avvengono, le condizioni che li determinano. I dati, insieme ad alcuni consigli utili per la prevenzione, sono stati raccolti dall’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti ed incidenti in acque di balneazione, istituito dal Ministero della Salute, e sono contenuti nel primo rapporto sui lavori dell’Osservatorio pubblicato sul sito dell’Iss.

Consigli di prevenzione contro l’annegamento

In estate è fondamentale, per chi va al mare, al lago o in piscina seguire alcuni consigli per prevenire gli annegamenti:
- Immergersi preferibilmente in acque sorvegliate dove è presente personale qualificato in grado di intervenire in caso di emergenza.
- Evitare di immergersi in caso di mare mosso o in prossimità di specchi d'acqua dove sono presenti correnti di ritorno.
- Osservare attentamente la segnaletica e seguire le indicazioni dei sorveglianti. Questo può aiutare a identificare zone pericolose e comportamenti da evitare.
- Evitare di tuffarsi in acqua dopo aver mangiato o dopo un'esposizione prolungata al sole.
Evitare tuffi da scogliere o in zone non protette e prestare attenzione a immergersi solo in acque di profondità adeguata.

L’importanza di una prevenzione integrata

Per prevenire il fenomeno degli annegamenti occorre un approccio integrato che comprenda azioni quali l’uso di una cartellonistica adeguata, l’installazione di barriere per le piscine, la promozione di corsi di nuoto e campagne di sensibilizzazione per la sicurezza in acqua. I bambini sono particolarmente soggetti agli annegamenti, per diverse ragioni: i più piccoli hanno un rapporto testa-corpo sfavorevole, con il capo relativamente pesante, tendono a gattonare anche in acqua e ad  avere un galleggiamento orizzontale prono e con la testa in basso. Inoltre, i bambini piccoli che stanno annegando non si agitano e non gridano aiuto. I più grandi che già camminano hanno la tendenza a ricercare anche in acqua la posizione verticale cercando di restare a galla, ma lo fanno in modo scomposto, sommergendosi in pochi secondi.

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