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Come aiutare le ossa? A tavola, con attività fisica e sole

Attenzione all’osteoporosi, rende le ossa più fragili e maggiormente esposte al rischio di frattura

Come aiutare le ossa? A tavola, con attività fisica e sole
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Come aiutare le ossa? A tavola, con attività fisica e sole. L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una bassa densità minerale ossea. Le ossa diventano più fragili e sono, quindi, esposte a un maggior rischio di frattura, anche per traumi di lieve entità. In Italia colpisce circa 5milioni di persone, soprattutto donne in postmenopausa (80%). Secondo studi epidemiologici nazionali ne è affetto il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità negli ultimi anni ha più volte richiamato l’attenzione sulla necessità di promuovere politiche di prevenzione presso la popolazione più a rischio allo scopo di contrastare l’insorgere della malattia e di ridurre l’impatto sanitario e sociale della fragilità scheletrica.

Come aiutare le ossa?

Il calcio, che aiuta a costruire le ossa, è il micronutriente più importante nella prevenzione e nel trattamento dell’osteoporosi. Una dieta equilibrata, che comprenda tutti i tipi di cibi, è fondamentale per stare in salute. In particolare, seguire una corretta alimentazione è importante per la salute delle nostre ossa, soprattutto nelle prime fasi della vita, quando si gettano le basi per il futuro. Spesso, infatti, non vengono soddisfatte le richieste quotidiane di calcio del nostro organismo, durante la crescita e lo sviluppo, durante eventuali condizioni fisiologiche come gravidanza e menopausa o in caso di condizioni patologiche (assunzione di particolari farmaci, eventuali patologie concomitanti).

La vitamina D

Un ruolo importante è svolto anche dalla vitamina D che aiuta il corpo ad assorbire il calcio proveniente dai cibi ingeriti e agisce nei processi di rimodellamento osseo. È fondamentale l’esposizione alla luce solare in quanto siamo capaci di sintetizzarla a livello della pelle grazie ai raggi ultravioletti (UVB). Stare all’aperto un’ora al giorno, con mani, braccia o viso scoperti, è sufficiente per una normale produzione di vitamina D. Negli anziani, che escono poco e sempre molto coperti, possono essere indicati supplementi di questa vitamina. La vitamina D è poco presente negli alimenti.

E infine l’attività fisica

Praticare una regolare attività fisica è fondamentale per un buon mantenimento della funzione e della struttura ossea a tutte le età. Nell’infanzia e nell’adolescenza, aiuta a raggiungere una maggiore densità dell’osso rispetto a chi rimane inattivo; nelle persone anziane un po’ di movimento tiene in allenamento la forza muscolare, diminuendo i rischi di cadute e fratture. Si possono praticare semplici attività all’aria aperta, consentendo così all’organismo di esporsi in ore idonee al sole, per favorire l’assorbimento della vitamina D e il conseguente miglior assorbimento di calcio presente nel cibo.

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