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L’abbandono di animali è un’azione incivile e un reato

Ancora troppe persone adottano un cane o un gatto, senza essere consapevoli delle responsabilità che questa scelta comporta

L’abbandono di animali è un’azione incivile e un reato
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L’abbandono di animali è un’azione incivile e un reato. Nel 2021 sono stati 72.115 gli ingressi di cani nei canili sanitari e 29.194 gli ingressi nei rifugi. Nonostante i numeri siano leggermente in calo rispetto agli anni precedenti, si deve, tuttavia, registrare il triste fenomeno della “restituzione” nei canili di molti animali, da parte di famiglie che li hanno adottati durante il lockdown e che poi, finita l’emergenza Covid, li hanno restituiti. È importante sottolineare che gli animali vaganti sul territorio possono essere causa di incidenti stradali e di degrado ambientale sia nel contesto urbano sia nelle campagne, senza tralasciare anche i notevoli costi di gestione che devono affrontare le strutture di ricovero per animali abbandonati.

L’abbandono di animali è un’azione incivile e un reato

Purtroppo, ancora troppe persone adottano un cane o un gatto, senza essere consapevoli delle responsabilità che questa scelta comporta. E quando non riescono più a gestire il proprio animale, decidono di abbandonarlo, come se fosse un oggetto scomodo per cui non c’è più posto in famiglia. Questo gesto, crudele e sconsiderato, provoca sofferenza nell’animale e, a volte, minaccia la sua vita. Inoltre costituisce reato, perseguibile penalmente. Il Ministero della Salute, in collaborazione con la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI), ha realizzato una campagna di comunicazione sull'abbandono degli animali, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sul possesso responsabile degli animali d’affezione e focalizzare l’attenzione soprattutto al contrasto del fenomeno dell’abbandono.

Il Codice Penale

Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze. Si parla qui di arresto (e non di reclusione) e di ammenda (e non di multa) perché il codice penale qualifica l’abbandono di animali non come un delitto, cioè la forma più grave di reato, ma come una contravvenzione (art. 17 c.p.).

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