Il nuovo ADI Design Museum – Compasso d’Oro
In mostra la collezione storica del più antico e prestigioso premio internazionale di design, con un occhio di riguardo per il grande pubblico e i più giovani.
Per scoprire il mondo del design non è possibile non visitare l’ADI Design Museum - Compasso d’Oro, inaugurato nella nuova veste solo lo scorso maggio.
Il nuovo ADI Design Museum – Compasso d’Oro
Il museo – in zona Cimitero Monumentale - ospita la Collezione storica del Compasso d’Oro: gli oggetti selezionati e premiati dal 1954 a oggi con il più celebre riconoscimento del settore a livello mondiale nato da un’idea di Gio Ponti per valorizzare la qualità del design made in Italy. Le mostre di approfondimento illustrano momenti storici differenti del design italiano, tutti in relazione con i pezzi della Collezione. “ADI Design Museum. Il cucchiaio e la città” presenta tutti i progetti premiati con il Compasso d’Oro attraverso un racconto cronologico ordinato di tutte le edizioni dal 1954 a oggi, e propone una lettura fluida e orizzontale che si sviluppa lungo le pareti perimetrali degli spazi del museo, scandendo il percorso principale e suggerendo e ordinando le presenti e future mostre temporanee. “Compasso d’Oro, misurare il mondo” è un’installazione permanente curata e progettata dallo Studio Origoni Steiner e collocata all’esterno del museo, di fronte all’ingresso principale.
Il museo non è solo un nuovo polo culturale del design. La sua caratteristica di novità sta soprattutto nell’attenzione al grande pubblico: attraverso la forma nuova che caratterizza gli approfondimenti tematici, i convegni, i laboratori per i più giovani e gli eventi sarà possibile a tutti scoprire il significato e il valore del design per tutta la società in un’esperienza inedita e personale.
Il museo è gestito dalla Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro, istituita nel 2001 da ADI – Associazione per il Disegno Industriale per conservare e valorizzare quanto costituito nei decenni di attività del premio: un patrimonio culturale nazionale, riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali come “di eccezionale interesse artistico e storico”.
Insieme alla Collezione Permanente gli spazi del museo ospiteranno mostre temporanee di approfondimento, iniziative trasversali e incontri destinati al grande pubblico, con l’obiettivo di contribuire alla diffusione e valorizzazione della cultura del design a livello nazionale e internazionale. Spazio anche ai più piccoli con il Junior Design Lab, la sezione didattica rivolta ai bambini in età scolare (primaria e secondaria), per trasformare la loro visita in un’esperienza non solo ludica, ma anche formativa e di interazione familiare, avvicinandoli al mondo del design tramite attività legate ai temi delle mostre in corso.
Mostre temporanee sulla storia del design
Ecco alcune mostre temporanee che si possono visitare in questo momento.
“Uno a Uno. La specie degli oggetti” è la prima esposizione temporanea, a cura di Beppe Finessi, ospitata negli spazi del museo e strettamente complementare alla Collezione Storica del Compasso d’Oro. E’ una riflessione storica impostata su una sequenza di “accoppiamenti giudiziosi” di progetti che hanno vinto il Premio, scelti ed esposti affiancati tra loro, in una sequenza di coppie di oggetti che sono uguali tipologicamente ma differenti formalmente, perché elaborati da autori diversi e in anni molto distanti: due servizi per la tavola, due poltroncine, due lampade da terra, due scrivanie, due lampioni stradali, due utilitarie: una mostra come una sequenza di coppie iconiche del design italiano, raccontate per sottolineare l’evoluzione della specie di alcuni oggetti che continuano ad accompagnare le nostre vite.
"Morassutti100+1! " è un’esposizione a cura di Alessandro Colombo e Francesco Scullica, realizzata in occasione del centenario della nascita (1920-2020) per riportare l’attenzione su uno dei protagonisti della cultura del progetto del secondo dopoguerra in Italia: Bruno Morassutti . Gli obiettivi della mostra sono, da un lato, evidenziare le caratteristiche e il metodo alla base dell’azione progettuale di Morassutti alle diverse scale e sottolineare la formazione in relazione ai maestri del movimento moderno (italiani come Scarpa e internazionali come Wright), comunicando al contempo il design, in rapporto all’architettura e come parte integrante della stessa in uno scambio biunivoco, quale importante disciplina per interpretarne l’azione progettuale. Dall’altro, mettere in luce Il rapporto con una dimensione culturale ampia e con l’ambiente milanese e italiano degli anni ’50, ‘60 e ‘70 con riferimento a personaggi come i BBPR, Ponti, Scarpa, Dorfles, Cosentino, Fontana, Buzzati, Cavalli Sforza.