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EuroCucina, grandi aspettative tra partecipazione e innovazione

Intervista a Edi Snaidero, rappresentante del settore cucina, sulle novità che riguardano il mercato e la manifestazione dedicata a questo settore

EuroCucina, grandi aspettative tra partecipazione e innovazione
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Al Salone del Mobile.Milano 2024 torna EuroCucina, l’appuntamento internazionale più autorevole del settore, occasione d’incontro e confronto per le migliori aziende italiane ed estere, momento unico per scoprire le nuove tendenze dello spazio protagonista degli interni domestici di oggi.

“Quella di quest’anno sarà una delle edizioni più importanti di EuroCucina, perché sarà la prima dopo la pandemia a vedere tornare tutte le presenze senza limitazioni, due anni fa è mancato l’Estremo Oriente – spiega Edi Snaidero, consigliere incaricato del Gruppo Cucine all’interno di FederlegnoArredo, nonché presidente della Confederazione Europea dell’Industria del Mobile (Efic), che aggiunge -. La cucina è importante per il Salone, perché con questa biennale si registra sempre un picco di partecipazione. Quindi ci aspettiamo numeri importanti”.

EuroCucina, grandi aspettative tra partecipazione e innovazione

EuroCucina quest’anno vedrà un innovativo layout espositivo studiato da Lombardini22: come cambierà l’esperienza dei visitatori?

“Il test che è stato fatto l’anno scorso è andato bene, con risultati positivi, perché ha permesso di visitare la fiera in modo diverso e più funzionale. Quest’anno Lombardini22 ha usato le neuroscienze per osservare e capire l’approccio dei visitatori e siamo partiti dall’ascolto di tutti gli stakeholder. Quindi il layout innovativo permette al visitatore di ridurre i tempi e vedere tutte le aziende. E per le aziende cresce la visibilità, anche per quelle più piccole che spesso sono le più creative. Tutti i colleghi sono favorevoli a questa innovazione, dopo il Covid ce n’era bisogno. Ma non è l’unica: il portale del Salone offre una serie di servizi che aiutano aziende e visitatori a migliorare la qualità dell’evento”.

Edi Snaidero

La cucina rappresenta ancora il baricentro della casa moderna? Cosa dicono i vostri dati su questo particolare mercato?

“La pandemia ha accentuato la centralità della cucina, il lockdown ha reso evidente l’importanza di questo spazio, sia per le relazioni che per l’utilizzo delle tecnologie. E infatti il nostro settore non ha perso molto durante il Covid. I numeri di oggi ci dicono che la cucina, insieme alla luce, è l’area che ha fatto meglio rispetto a tutto il settore arredamento, cioè che ha perso di meno. L’export ha tenuto bene, grazie alla qualità dei nostri prodotti rinomati nel mondo. C’è un calo della domanda, anche fisiologico dopo le forti crescite del 2021 e del 2022, quindi adesso assistiamo a un riequilibrio. Riequilibrio più marcato per il mercato interno, quello che era cresciuto di più, inoltre le difficoltà degli investimenti immobiliari – per i tassi di interesse – e il giusto ridimensionamento dei bonus influiscono sul rallentamento”.

Come i produttori rispondono alle nuove esigenze abitative di questo spazio?

“C’è un’evoluzione tecnologica, pensiamo agli elettrodomestici. E c’è un cambiamento delle esigenze abitative: la cucina si è ampliata e si è aperta verso il living. Quindi sono cambiati il modo di progettare e le proposte di design. Fondamentale è la flessibilità con cui le aziende progettano e sviluppano i prodotti, realizzati su misura, pronte a reagire ai cambiamenti e alle richieste dei diversi mercati, una flessibilità non tanto nel design quanto nella funzionalità”.

Si tratta di un luogo dove, forse, sostenibilità e attenzione all’ambiente possono avere una valenza ancora maggiore?

“Come presidente della Confederazione Europea confermo che è un tema su cui ci stiamo impegnando moltissimo. Ci interfacciamo con la Commissione europea proprio sulle normative relative alla sostenibilità e sulla loro applicazione per quanto riguarda l’arredamento. In Europa ci sono 120mila aziende del settore arredo, per un fatturato totale di 120 miliardi di euro. Questo vuol dire che per il 90% sono aziende di piccole dimensioni. Siamo tutti d’accordo sulla necessità della transizione ecologica, ma deve essere sostenibile per le imprese. La nostra federazione sta lavorando molto bene su questo fronte. La sostenibilità riguarda la produzione e i materiali, in più la cucina comprende gli elettrodomestici, parte importante dei consumi di una famiglia. Pertanto ridurre i consumi vuol dire prestare attenzione al portafogli dei consumatori. Anche con degli incentivi, che favorirebbero sia le famiglie che l’ambiente e costerebbero poco allo Stato”.

Ftk, Technology For the Kitchen rappresenta un complemento essenziale di EuroCucina.

“Un’altra novità importante di quest’anno è una maggiore integrazione con la cucina. Il nuovo layout rafforza la centralità della cucina, di cui fanno parte anche i prodotti tecnologici. Vedremo aziende che investono sulla riduzione dei consumi grazie all’intelligenza artificiale, ritorni di importanti marchi e interessanti nuovi partecipanti, soprattutto dall’estero”.

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