guerra in ucraina

Zelensky risponde a Trump: “Pronto a nuove elezioni”. Leone XIV: “Irrealistico accordo senza Europa”

Robuste garanzie di sicurezza contro future aggressioni sono l'obiettivo del Governo italiano: "Bisogna far sedere Putin in buona fede al tavolo negoziale"

Zelensky risponde a Trump: “Pronto a nuove elezioni”. Leone XIV: “Irrealistico accordo senza Europa”

La visita in Italia, il 9 dicembre 2025, del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha previsto bilaterali con Papa Leone a Castel Gandolfo e con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, si è svolta in un clima generale di incertezza internazionale.

Mentre l’Europa conferma il proprio sostegno, il presidente Donald Trump sollecita – pubblicamente – a indire nuove elezioni in Ucraina il leader di Kiev, che risponde dicendosi pronto.

Il colloquio tra Zelensky e Papa Leone

A Castel Gandolfo, Papa Leone ha sottolineato la centralità del coinvolgimento europeo nei tentativi di porre fine al conflitto. Uscendo dalla residenza pontificia ha dichiarato:

“Veramente penso che il ruolo dell’Europa è molto importante, l’unità dei Paesi. Cercare di raggiungere un accordo di pace senza includere l’Europa non è realista e penso che le garanzie di sicurezza che si cercano sono importanti. Purtroppo non tutti lo capiscono, ma penso che qui c’è un’opportunità molto grande per tutti i leader dell’Europa di unirsi.”

Zelensky risponde a Trump: "Pronto a nuove elezioni". Leone XIV: "Irrealistico accordo senza Europa"
Zelensky-Papa Leone

Il Papa ha ribadito che la Santa Sede è pronta a offrire un ruolo attivo nel dialogo negoziale:

“La Sede Apostolica è sempre disponibile ad offrire spazi e opportunità per una trattativa che favorisca la fine della guerra in Ucraina.”

Ha poi aggiunto che il tema principale trattato con Zelensky è stato “la maniera per cercare un cessate il fuoco”, insieme alla “questione dei bambini sequestrati, di come la Chiesa può cercare di riportarli in Ucraina.”

Il Papa ha spiegato che, finora, le proposte della Santa Sede non sono state accolte:

“Fino ad ora non sono state accettate. Noi siamo sempre disponibili a cercare una soluzione per una pace duratura e giusta.”

A proposito dell’invito di Zelensky a visitare Kiev, Papa Leone ha risposto:

“Spero di sì, non so quando. Bisogna anche essere realisti in queste cose.”

L’incontro con Giorgia Meloni e le dichiarazioni ufficiali di Palazzo Chigi

Nel pomeriggio, Zelensky ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.

Incontro Zelensky-Meloni

La nota ufficiale diffusa dalla Presidenza del Consiglio riferisce che “pari attenzione è stata rivolta ai temi della definizione di robuste garanzie di sicurezza che impediscano future aggressioni e del mantenimento della pressione sulla Russia affinché sieda al tavolo negoziale in buona fede”.

La comunicazione istituzionale aggiunge che i due leader hanno “ricordato l’importanza dell’unità di vedute tra partner europei e americani e del contributo europeo a soluzioni che avranno ripercussioni sulla sicurezza del continente”.

In un altro passaggio, Palazzo Chigi ha precisato che “nel corso dell’incontro, i due leader hanno analizzato lo stato di avanzamento del processo negoziale e condiviso i prossimi passi da compiere per il raggiungimento di una pace giusta e duratura per l’Ucraina”.

Zelensky, al termine del colloquio, ha espresso apprezzamento per il sostegno italiano:

“Abbiamo avuto un ottimo colloquio, molto approfondito su tutti gli aspetti della situazione diplomatica. Apprezziamo il fatto che l’Italia sia attiva nella ricerca di idee efficaci e nella definizione di misure per avvicinare la pace. Contiamo molto sul sostegno italiano anche in futuro: è importante per l’Ucraina.”

Ha inoltre ringraziato per il supporto nel settore energetico:

“Vorrei ringraziare in modo particolare per il pacchetto di sostegno energetico e le attrezzature necessarie. Questo sosterrà sicuramente le famiglie ucraine, la nostra gente, i bambini, la vita nelle nostre città e comunità, che subiscono continui attacchi russi.”

L’indiscrezione del Financial Times e la posizione di Trump

In parallelo alla visita italiana, il Financial Times ha riportato l’ultimatum che Donald Trump avrebbe presentato a Zelensky: pochi giorni per accettare un piano che prevedrebbe concessioni territoriali alla Russia in cambio di garanzie di sicurezza statunitensi.

Una fonte citata dal quotidiano sostiene che Trump punterebbe a un accordo “entro Natale”. il leader ucraino, secondo il FT, avrebbe riferito alle controparti europee di aver risposto agli emissari Steve Witkoff e Jared Kushner di aver bisogno di tempo per consultare gli alleati.

In un’intervista a Politico, Trump ha affrontato anche la questione delle elezioni ucraine:

“Penso che sia un momento importante per indire le elezioni. Stanno usando la guerra per non indire le elezioni, ma penso che il popolo ucraino dovrebbe avere questa scelta. Parlano di democrazia, ma si arriva a un punto in cui non è più una democrazia.”

Zelensky: elezioni possibili entro 60-90 giorni se garantita la sicurezza

Zelensky ha replicato durante un incontro con la stampa, spiegando che le elezioni in Ucraina sarebbero possibili se gli alleati garantissero la sicurezza del processo:

“Chiedo ora agli Stati Uniti di aiutarmi, magari insieme ai nostri colleghi europei, a garantire la sicurezza delle elezioni. In questo modo, l’Ucraina sarà pronta per le elezioni entro i prossimi 60-90 giorni.”

Trump a colloquio con Zelensky

Ha invitato il Parlamento a preparare modifiche legislative necessarie e ha aggiunto:

“Questa è una questione che riguarda il popolo ucraino, non quello di altri Paesi. Con tutto il rispetto per i nostri partner, dico francamente che sono pronto per le elezioni.”

I tre documenti negoziali con partner internazionali

Zelensky ha confermato che Kiev sta lavorando a tre documenti distinti insieme a Stati Uniti ed Europa.

Il primo è un “documento quadro in 20 punti”, descritto come in continua evoluzione.
Il secondo riguarda le garanzie di sicurezza:

“Attendo proposte pertinenti da parte dei nostri militari e del loro dialogo con gli americani. Tutto ciò deve essere allineato ai principi della Coalizione dei Volenterosi.”

Il terzo documento riguarda la ricostruzione, che Zelensky ha definito “un progetto che deve essere operativo dopo la fine della guerra o in caso di cessate il fuoco”.

Il presidente ha poi dichiarato che gli Stati Uniti “non sono ancora pronti” a sostenere l’ingresso dell’Ucraina nella NATO:

“Non si tratta di un gioco, ma di informazioni completamente trasparenti. Ma questa è certamente una questione per il futuro.”

A proposito di presunte richieste americane su concessioni territoriali nella regione di Donetsk, Zelensky ha affermato:

“Innanzitutto, non gli Stati Uniti: l’autore di questa idea è stata la Russia, affinché rinunciassimo ai nostri territori. Naturalmente, vogliamo che l’America sia dalla nostra parte in questa questione. La Russia vorrà che rinunciamo ai nostri territori e noi difenderemo i nostri interessi.”

I sondaggi in Ucraina

Un sondaggio Info Sapiens, pubblicato dal Kyiv Independent, indica che il 20,3% degli ucraini voterebbe oggi per Zelensky. A ottobre la percentuale era del 24,3%.

L’ex comandante Valerii Zaluzhnyi è al 19,1%, mentre Kyrylo Budanov ottiene il 5,1%. Un quarto degli intervistati non indica alcun candidato.

Per eventuali elezioni parlamentari, il 21,8% voterebbe un partito guidato da Zaluzhnyi, mentre quello di Zelensky è stimato all’11,5%.

Secondo un sondaggio dell’Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev, il 60% degli ucraini si fida del presidente, ma solo il 25% ritiene che dovrebbe restare in carica dopo la guerra.